Perdutamente, Flavio Pagano Giunti 12.00 euro, 240 pagine |
Tratto dalla drammatica esperienza che ha segnato l’autore Flavio Pagano, Perdutamente è la storia di una famiglia alle prese con la grave malattia neurodegenerativa che ha colpito un’anziana parente: il morbo di Alzheimer. Non a caso il romanzo è uscito alla vigilia della XX Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre 2013) istituita dall’Oms per sensibilizzare le coscienze circa questo angoscioso male che oggigiorno affligge 36 milioni di persone nel mondo.
La vicenda si svolge in una Napoli degradata e fatiscente in cui regnano il caos e il disordine: crolli di cornicioni e palazzi sono diventati l’ordine del giorno, così come anche gli allagamenti, gli enti pubblici dell’ Inps e dell’Asl a causa della loro inefficienza sono pressoché inesistenti, sempre più rifiuti inondano le vie, la città della scienza viene incendiata… Esattamente come la protagonista, Napoli, essendo colpita dall’alzheimer, è una città smemorata, irascibile, enigmatica, ricca di contraddizioni.
Tutto ha inizio con la fuga dell’anziana signora che, per un caso fortuito, viene ritrovata alla stazione dei treni. Con sé porta una strana lettera attorno alla quale i familiari costruiscono una serie di fantasiose teorie. Una volta che la malattia viene diagnosticata, tutti i componenti della famiglia si raccolgono attorno all’anziana madre e nonna mobilitandosi per diventare caregivers estremi sempre pronti ad aiutarla e sostenerla in qualsiasi circostanza. Ed ecco che tra alti e bassi, pianti, scatti d’ira, aggressività e il continuo susseguirsi di momenti di completa irrazionalità e incoscienza, con qualche breve e raro attimo di lucidità, la casa padronale presso cui vive questa famiglia sui generis, situata nel centro di Napoli, si trasforma quasi nel palcoscenico di un teatro dove gli attori/familiari si pongono l’obiettivo di assecondare i viaggi temporali dell’ottantenne e di addolcire il più possibile i suoi ultimi anni di vita.
Alla lunga l’alzheimer costituirà un’occasione di crescita e di apprendimento per le persone coinvolte. Ogni singolo membro della famiglia conoscerà meglio quella piccola, ma allo stesso tempo grande donna, che, con la sua semplicità, diviene fonte inesauribile presso cui attingere quotidianamente saggi insegnamenti.
<< Siamo il bagaglio di noi stessi>> mi disse un giorno <<tutto ciò che realmente possediamo ce lo portiamo dentro>>
E, quasi inconsapevolmente, impartisce la lezione più grande, quella sul vero e profondo significato dell’amore, basato sulla costanza, la fedeltà, il sacrificio e sul darsi, senza riserve e per sempre - come si evince dalle battute finali, quando, di fronte al presunto San Gennaro, invoca la grazie divina non per se stessa, ma per i suoi cari.
<<Nel momento culminante del suo lungo cammino, quando avrebbe dovuto diventare protagonista assoluta della scena, si fece da parte. Si fece così piccola da scomparire, per far posto a tutto l’amore che aveva per noi. Un amore che nessuna malattia del corpo e della mente avrebbe mai potuto né abbattere, né scalfire. Un amore che non era fatto di quantità, un amore che non era fatto di prendere, ma di dare.>>
Bastano poche righe di Perdutamente per comprendere quanto sia difficile la vita di chi ha l’alzheimer e di chi assiste un malato affetto da questo terribile male. Ci vuole pazienza, coraggio e una buona dose di ironia. E, nel raccontarci la sua esperienza di vita, è proprio quello che fa l’autore, Flavio Pagano, giornalista e scrittore napoletano molto versatile che si è accostato ai generi letterari più disparati. L’ironia diviene, insieme all’alzheimer, uno dei temi fondamentali dell’opera; è il rimedio, la cura con cui contrastare la malattia che divora il tempo. Alla stregua delle commedie di Eduardo De Filippo (perdonate il paragone forse un po’ azzardato), Perdutamente suscita spesso il riso nel lettore, rendendo assurdi fatti di vita reale, come solo i napoletani sanno fare, ma al contempo allontanandosi completamente dalla comicità offre spunti di riflessione quali la famiglia, l’importanza del ricordo, il rapporto genitori/figli, la vita, la morte. A questo si aggiunge una scrittura leggera e vivace che attribuisce al testo un ritmo veloce e incalzante.
Nulla da obiettare riguardo al titolo, un avverbio di estrema dolcezza, anche se amaro al tempo stesso. Si ama Perdutamente, ed è questo quello che accade alla protagonista di questa storia.
Voto:
A cura di Laura Giuntini.
Flavio Pagano
Flavio Pagano (Napoli, 1962), è un autore eclettico, che ha spaziato attraverso vari generi letterari. Alcuni suoi lavori sono diventati spettacoli teatrali, e ha scritto anche per la tv. Nel 2011 ha ricevuto il Premio speciale Elsa Morante-Isola di Arturo con il libro Ragazzi ubriachi. Per Giunti ha pubblicato nel 2012, con Alessandro Cecchi Paone, Il campione innamorato. Autodidatta per vocazione, suona il violoncello e il piano. Ha giocato a rugby, sua grande passione. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno e il manifesto. Vive a Napoli.
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