lunedì 17 marzo 2014

Il tempio degli otaku #95: “Piece” di Hinako Ashihara






Salve a tutti, e benvenuti ad un'altra puntata de “Il Tempio degli Otaku”! Era da tanto che volevo fare una recensione sull'opera di questa settimana, un manga che seguo da anni (da prima ancora di cominciare a curare questa rubrica). Non le mancava niente per meritarsi un posto nel Tempio: una storia non convenzionale e profonda, capace nonostante tutto di mantenersi su buoni livelli qualitativi, con personaggi tridimensionali e spunti interessanti. L'unico “problema”, se così vogliamo chiamarlo, è che non era finito. Adesso, però, è finalmente arrivato anche in Italia il capitolo conclusivo di questa serie. Perciò, bando alle ciance: oggi parliamo di “Piece” di Hinako Ashihara. Buona lettura!

A volte il destino ci fa strani scherzi, tessendo catene di eventi negativi o positivi in un ristretto arco di tempo. E' proprio quello che capita a Mizuho Suga: in primis viene lasciata dal suo ragazzo, che l'accusa di essere troppo fredda dal punto di vista emotivo. Dopodiché viene a sapere dalla sua migliore amica, Remi Nishida, della morte prematura di una loro vecchia compagna di classe, Haruka Origuchi. A dire il vero nessuna delle due può vantarsi di conoscerla bene: per tutti i cinque anni di scuole superiori la ragazza era sempre stata sulle sue, senza mai instaurare rapporti profondi con chicchessia.
Mizuho partecipa alla veglia funebre principalmente per senso del dovere. Tutto cambia, però, quando la madre della defunta la intercetta, chiedendole un favore piuttosto delicato. Nell'estate della seconda liceo, infatti, Haruka sembra essere rimasta incinta, ed aver abortito: ma sua madre non ha mai saputo chi fosse il padre del bambino. Per scoprirlo, perciò, la donna chiede aiuto a colei di cui Haruka parlava sempre con grande affetto: Mizuho, appunto. Nonostante i comprensibili dubbi, quest'ultima decide di assumersi questa responsabilità. Non sarà un compito facile, però: tra i primi indiziati c'è l'instabile Hikaru Narumi, con cui Suga ha avuto in passato una relazione piuttosto ambigua. Le vicende di Origuchi si mischieranno con quelle personali di Mizuho: riuscirà la nostra a sopportarne il peso emotivo?

La premessa da cui parte la vicenda narrata potrebbe quasi trarre in inganno su cosa si fondi veramente questa serie. Sarebbe lecito aspettarsi una storia dal ritmo incalzante, quasi thriller, in cui la vita della povera Haruka viene scandagliata minuto per minuto, magari scoprendo lati oscuri ed impensabili; ma sarebbe ugualmente possibile una storia in cui questo preambolo viene abbandonato per lasciare spazio ai turbamenti amorosi di Suga per il problematico Narumi.
In linea di massima, però, possiamo dire che “Piece” si trova esattamente nel mezzo: ora dando più spazio ad una sottotrama, ora ad un'altra, ma senza mai lasciare pezzi per strada (ehm...). Nonostante la narrazione si svolga in un periodo di tempo piuttosto breve il ritmo è pacato, scandito dalle riflessioni della protagonista: non mancheranno però momenti di tensione e rivelazioni che smentiranno tutte le nostre certezze.
Dal punto di vista tramistico, tuttavia, non sono sempre rose e fiori. Nella seconda metà dell'opera, infatti, c'è – almeno a parere di chi scrive – un lieve calo narrativo, come elementi introdotti troppo tardivamente per essere di reale importanza, che provano che la Ashihara non avesse, in realtà, pianificato nei dettagli la verità su Origuchi. Nonostante questo doveroso appunto, però, l'opera non “salta mai lo squalo” e riesce sempre a tenere livelli qualitativi più che dignitosi.

In ogni caso, il vero asso nella manica di “Piece” rimangono i personaggi, piuttosto sfaccettati e ben caratterizzati. Un esempio lampante è sicuramente Mizuho, che non si limita a fare da tramite tra il pubblico ed Haruka, ma si dimostra capace di reggere la storia sulle sue spalle. Nel corso dei volumi, infatti, muta profondamente il suo atteggiamento nei confronti della vita. All'inizio la vediamo gelida ed impenetrabile: nonostante sembri piuttosto integrata – va all'università, ha delle amiche – in realtà c'è una barriera tra lei e il mondo esterno. Barriera che vedremo cadere gradualmente, grazie a Narumi e soprattutto ad Haruka. Anche qui le apparenze ingannano: quest'ultima ci viene dipinta nei primi capitoli come riservata, quasi asociale, mentre invece nel corso della narrazione scopriamo una persona totalmente differente, che ha a cuore gli altri ed è capace, seppure in maniera molto discreta, di cambiare le loro vite: potremmo quasi dire che funge da simbolo, per loro, e da ispirazione. E' interessante vedere il confronto tra queste ragazze così distanti, e come in realtà queste distanze si modifichino e si ridimensionino con il passare del tempo.
Un altro personaggio degno di nota è Narumi, il protagonista maschile. Il playboy insensibile e sbruffone nasconde infatti dei traumi profondi che lo hanno portato ad essere incapace di instaurare una vera relazione, neanche se alimentata da sentimenti profondi come quelli che Mizuho prova per lui. Il suo comportamento ambivalente, seppure spinto da motivazioni forse un po' eccessive, risulta plausibile e ben caratterizzato.
La lista potrebbe andare avanti a lungo, comunque, perché anche il resto del cast, compresi personaggi i personaggi secondari, riescono a distinguersi in positivo e a rimanere impressi oltre la lettura – e il loro reale peso nella storia.

Il tratto di Hinako Ashihara è piuttosto semplice, fedele agli stilemi del genere shojo: tavole molto ricche, dalla disposizione delle vignette irregolare, character design piuttosto semplice che pone – anche qui come da “tradizione” shojo – in risalto gli occhi, ampio uso di retini. Nonostante lo stile di disegno non sia esattamente inconfondibile tra la folla, anzi, migliora nel corso dell'opera e diviene sempre più personale, pronto ad esaltare gli avvenimenti e, sopratutto, i sentimenti provati dai personaggi. In tal senso perciò possiamo dire che sia adatto alla storia narrata, intima ed introspettiva.

...E per oggi è tutto, cari amici. Arrivederci alla prossima volta, con “Il Tempio degli Otaku”!


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver condiviso la tua opinione!

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...