Pantera, Stefano Benni
Feltrinelli
106 pagine, 12 euro
|
Stefano Benni, uno degli scrittori più apprezzati nel panorama letterario italiano contemporaneo, il 30 aprile è tornato in libreria con Pantera, un dittico che comprende due racconti solo apparentemente slegati. La prima storia a essere narrata, che dà il titolo al libro, racconta di una sala da biliardo, l’Accademia dei Tre Principi, e degli interessanti personaggi che la frequentano; la seconda, Aixa, ha per protagonista una ragazzina che vive con suo padre in riva al mare, fra disperazione, battute di pesca e malinconia.
I racconti hanno in comune due forti figure femminili, eroine contemporanee assai differenti fra loro: Pantera e Aixa. Due donne che si trovano loro malgrado in situazioni complicate e drammatiche e decidono con coraggio di farvi fronte, seppure con armi e modi diversi.
Partiamo dal primo racconto, Pantera. Il narratore è un ragazzo che si definisce garçon tuttofare all’Accademia dei Tre Principi, un personaggio cui l’autore non dà mai un nome. Riflettendoci, la scelta non è casuale: sarà proprio attraverso i suoi occhi, gli occhi di un cameriere che può osservare, non visto, tutto quanto accade nel locale, che potremo seguire le vicende di quest’angolo ovattato del mondo, dove le persone vengono a rifugiarsi dalle delusioni della vita. Sono anche gli occhi di un giovane che ancora non è stato sopraffatto dalla disillusione, a differenza degli altri frequentatori del locale, e che quindi fatica a capire la solitudine e la disperazione che sta dietro a molti clienti – interpretati invece da lui come figure mitiche, quasi divine.
Benni, con la sua consueta maestria, elenca in una sorta di “bestiario” moderno gli strani avventori che si ritrovano ai Tre Principi, suddivisi dal narratore in Stecchini (i principianti del biliardo), Boccaloni (novizi che si credono esperti), e Giocatori: chi faccia parte dell’ultima categoria, però, lo decide solo il vecchio cieco Borges, che giudica la bravura dal rumore delle carambole delle biglie, e regola l’accesso ai tre biliardi più prestigiosi, il Principe Azzurro, il Principe Nero e il Principe Maggiore.
L’autore, come già ha dimostrato in Bar Sport, ne Il bar sotto il mare e in molti altri libri, ama i locali perché sono laboratori del genere umano, in cui si possono osservare le relazioni e gli elementi più curiosi. Questa volta però l’approccio al luogo narrativo preferito è profondamente diverso, la vena comica è molto meno marcata e lascia spazio a quella malinconica, pur mantenendo il tono grottesco che ormai ben conosciamo.
L’apparente staticità dell’ambientazione è spezzata dall’ingresso nella sala da gioco di Pantera, una ragazza completamente vestita di nero, che inizia a sfidare i campioni locali vincendo sempre grazie alle sue giocate talentuose e affascinando tutti con gli agili movimenti da felino, con gli verdi occhi taglienti e gli immancabili occhiali scuri da diva.
Nessuno sembra conoscere la geometria delle sfere da biliardo come lei. La ragazza pare inarrestabile, come se fosse guidata da una voglia di riscatto, o dalla rabbia.
Il narratore, incuriosito, cercherà di capire quale sentimento la animi, cosa stia cercando nelle vittorie. Arriverà finalmente il momento di capirlo: l’occasione sarà la sfida con l'Inglese, una leggenda del biliardo, arrivato in città con i suoi bauli di smoking per incrociare le stecche con Pantera. In palio c'è molto più della vittoria: la possibilità di una vita diversa, di lasciarsi il passato alle spalle e aprirsi al futuro, ma il risultato sarà in bilico fino alla fine, in un climax di tensione, perché come dice il vecchio Borges: “ci sono partite che si giocano una volta sola”.
Nelle ultime trenta pagine del libro, Benni racconta una storia dall’ambientazione molto diversa: si abbandona il buio della sala da gioco per arrivare in riva al mare assieme ad Aixi, una dodicenne smilza come un’acciuga che vive assieme al padre pescatore in una vecchia casupola. Fin da subito il confine fra realtà e immaginazione è molto vago: è infatti un astice a svegliare la ragazzina portandole un caffellatte. Ma la visione onirica viene subito incrinata dalla rivelazione che il padre di Aixa è malato di cancro ai polmoni e si sta lentamente spegnendo. Il dolore e la malinconia della ragazza sono accompagnati da incontri con adulti insensibili e avidi, coetanei alla moda e distratti che non comprendono i ritmi della vita del pescatore e la sofferenza della malattia, ma le tragedie sono addolcite dalla meraviglia del mare, dal suono delle onde e da sfide epiche fra uomo e pesce.
Il racconto è forse ancora più drammatico del primo e denota una scrittura malinconica ma poetica, in cui il finale, proprio come l’inizio, confonde realtà con immaginazione.
In conclusione, Pantera è un libro che colpisce per la sua narrazione evocativa, per la sua struggente malinconia e per la magistrale presentazione dei personaggi, impreziosite dai disegni a china di Luca Ralli, molto stilizzati, che possono essere visti quasi come una storia parallela che accompagna il testo.
Voto:
Stefano Benni
è nato a Bologna nel 1947. Da Feltrinelli ha pubblicato: Prima o poi l’amore arriva (1981), Terra! (1983), Stranalandia, con disegni di Pirro Cuniberti (1984), Comici spaventati guerrieri (1986), Il bar sotto il mare (1987), Baol (1990), Ballate (1991), La Compagnia dei Celestini (1992), L’ultima lacrima (1994), Elianto (1996), Bar Sport (1997), Bar Sport Duemila (1997), Blues in sedici (1998), Teatro (1999), Spiriti (2000), Dottor Niù. Corsivi diabolici per tragedie evitabili (2001), Saltatempo (2001), Teatro 2 (2003), Achille piè veloce (2003), Margherita Dolcevita (2005), Misterioso. Viaggio nel silenzio di Thelonious Monk (2005), La grammatica di Dio. Storie di solitudine e allegria (2007), Pane e tempesta (2009), Le Beatrici (2011; “Audiolibri Emons-Feltrinelli”, 2012), Fen il fenomeno (con Luca Ralli; 2011), Di tutte le ricchezze (2012; “Audiolibri Emons-Feltrinelli”, 2012), Pantera (con Luca Ralli; 2014) e, nella collana digitale Zoom, Frate Zitto (2011) e L’ora più bella (2012). Nell'area audiolibri ha letto: La terra desolata di T.S. Eliot (Full Color Sound), Novecento di Alessandro Baricco (Emons-Feltrinelli, 2011) e il suo Di tutte le ricchezze (Emons-Feltrinelli, 2012).
è nato a Bologna nel 1947. Da Feltrinelli ha pubblicato: Prima o poi l’amore arriva (1981), Terra! (1983), Stranalandia, con disegni di Pirro Cuniberti (1984), Comici spaventati guerrieri (1986), Il bar sotto il mare (1987), Baol (1990), Ballate (1991), La Compagnia dei Celestini (1992), L’ultima lacrima (1994), Elianto (1996), Bar Sport (1997), Bar Sport Duemila (1997), Blues in sedici (1998), Teatro (1999), Spiriti (2000), Dottor Niù. Corsivi diabolici per tragedie evitabili (2001), Saltatempo (2001), Teatro 2 (2003), Achille piè veloce (2003), Margherita Dolcevita (2005), Misterioso. Viaggio nel silenzio di Thelonious Monk (2005), La grammatica di Dio. Storie di solitudine e allegria (2007), Pane e tempesta (2009), Le Beatrici (2011; “Audiolibri Emons-Feltrinelli”, 2012), Fen il fenomeno (con Luca Ralli; 2011), Di tutte le ricchezze (2012; “Audiolibri Emons-Feltrinelli”, 2012), Pantera (con Luca Ralli; 2014) e, nella collana digitale Zoom, Frate Zitto (2011) e L’ora più bella (2012). Nell'area audiolibri ha letto: La terra desolata di T.S. Eliot (Full Color Sound), Novecento di Alessandro Baricco (Emons-Feltrinelli, 2011) e il suo Di tutte le ricchezze (Emons-Feltrinelli, 2012).
gran cosa
RispondiEliminaIl libro?
Elimina