martedì 10 giugno 2014

International new releases of the month #14: the New York Times 10 Best Books of 2013





Benvenuti al consueto appuntamento mensile con la letteratura internazionale. Oggi vi parlo della lista pubblicata dal famosissimo tabloid americano The New York Times che raccoglie le dieci migliori pubblicazioni del 2013. La maggior parte dei libri che compaiono nella lista non sono ancora stati pubblicati in italiano, altri sono più che conosciuti – per esempio, Il cardellino di Donna Tartt, Premio Pulitzer di quest’anno per il genere Fiction, che ha già trovato un posto nella libreria di Malitia ed è recentemente arrivato anche nella mia (felicità). Vi do appuntamento al prossimo mese per scoprire insieme le prime succose proposte internazionali che rinfrescheranno la vostra estate.

*NdA Per i volumi già rilasciati in italiano, ho ritenuto opportuno utilizzare la sinossi, come anche la copertina, proposta dall’editore che li ha distribuiti.

Welcome back with our monthly update about international publishing. Today we are talking about the recently published The New York Times' list of the 10 best books of 2013. Most of the books mentioned in the list are not released in Italy, while others are well known – for example The Goldfinch by Donna Tartt, Pulitzer Prize for Fiction 2014 winner, which is already in Malitia’s bookshelf and in mine.
Come back next month for some refreshing summer international suggestions.


Americanah - Chimamanda Ngozi Adichie
Alfred A. Knopf, $26.95.
Tenero e tagliente a fasi alterne, il terzo romanzo di Adichie parla della comicità e della drammaticità delle relazioni razziali americane dal punto di vista di un giovane immigrato nigeriano. Dalla politica del salone di un parrucchiere agli oneri della memoria, non c'è niente di troppo umile o scoraggiante per un autore senza paura, che è così in sintonia con i vari mondi e sé mutevoli che abitiamo - nella vita e online, in amore, come agenti e vittime del tempo ed eroi delle nostre storie.

By turns tender and trenchant, Adichie’s third novel takes on the comedy and tragedy of American race relations from the perspective of a young Nigerian immigrant. From the office politics of a hair-braiding salon to the burden of memory, there’s nothing too humble or daunting for this fearless writer, who is so attuned to the various worlds and shifting selves we inhabit — in life and online, in love, as agents and victims of history and the heroes of our own stories.


I Lanciafiamme (The Flamethrowers) – Rachel Kushner
It: Ponte alle Grazie, € 18,60.
En: Scribner, $26.99.
Manhattan, 1977. Da poco giunta dal Nevada, la giovane e bellissima Reno viene introdotta nel mondo artistico da Sandro Valera, italiano la cui famiglia possiede una celebre fabbrica di moto e pneumatici e con cui presto allaccia una relazione. In questa New York in cui tutti paiono brillanti e inafferrabili, in fuga da sé stessi e da relazioni stabili, dal proprio passato e da famiglie troppo ingombranti, la fusione tra l’arte e la vita è la prospettiva più elettrizzante: Reno trova lì la sua strada al sesso e all’amore e trasforma la sua grande passione per le due ruote in un progetto artistico. Ma sarà un viaggio in Italia a cambiarne per sempre l’esistenza. Mentre incalzano le notizie di rapimenti e attentati e dilagano gli scioperi operai dilaganti, Reno si ritrova immersa nella placida vita borghese della famiglia Valera, in una villa sul lago di Como che trasuda nostalgie fasciste, e poi all’improvviso proiettata nella Roma dei movimenti e delle manifestazioni, coinvolta in eventi di cui le sfugge la portata.
I lanciafiamme, un irresistibile meccanismo di storie, aneddoti, monologhi, avventure e racconti, è un’esplorazione intensa e coraggiosa dell’arte, del femminino, della menzogna e del terrorismo scritto da un’autrice di incredibile forza, intelligenza e originalità. «Il libro più accanitamente discusso dell’anno» secondo Time, che ha lanciato l’autrice nel ristretto empireo dei più acclamati scrittori americani dei nostri anni, è ora in corso di traduzione in oltre quindici paesi.

Radical politics, avant-garde art and motorcycle racing all spring to life in Kushner’s radiant novel of the 1970s, in which a young woman moves to New York to become an artist, only to wind up involved in the revolutionary protest movement that shook Italy in those years. The novel, Kushner’s second, deploys mordant observations and chiseled sentences to explore how individuals are swept along by implacable social forces.




Il cardellino (The Goldfinch) – Donna Tartt
It: Rizzoli, € 20.
En: Little, Brown & Company, $30.
Figlio di una madre devota e di un padre inaffidabile, Theo Decker sopravvive, appena tredicenne, all’attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita. Solo a New York, senza parenti né un posto dove stare, viene accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. A disagio nella sua nuova casa di Park Avenue, isolato dagli amici e tormentato dall’acuta nostalgia nei confronti della madre, Theo si aggrappa alla cosa che più di ogni altra ha il potere di fargliela sentire vicina: un piccolo quadro dal fascino singolare che, a distanza di anni, lo porterà ad addentrarsi negli ambienti pericolosi della criminalità internazionale.
Nel frattempo, Theo cresce, diventa un uomo, si innamora e impara a scivolare con disinvoltura dai salotti più chic della città al polveroso labirinto del negozio di antichità in cui lavora. Finché, preda di una pulsione autodistruttiva impossibile da controllare, si troverà coinvolto in una rischiosa partita dove la posta in gioco è il suo talismano, il piccolo quadro raffigurante un cardellino che forse rappresenta l’innocenza perduta e la bellezza che, sola, può salvare il mondo. Tra le luci dell’Upper East Side di New York e la desolazione della periferia di Las Vegas, tra capolavori rubati e fughe vertiginose lungo i canali di Amsterdam, Il cardellino è un romanzo meravigliosamente scritto che si legge come un thriller. Primo assoluto nelle classifiche di Stati Uniti, Francia e Olanda, osannato dalla critica in patria come all’estero, è l’evento letterario dell’anno.

Tartt’s intoxicating third novel, after “The Secret History” and “The Little Friend,” follows the travails of Theo Decker, who emerges from a terrorist bombing motherless but in possession of a prized Dutch painting. Like the best of Dickens, the novel is packed with incident and populated with vivid characters. At its heart is the unwavering belief that come what may, art can save us by lifting us above ourselves.





Vita dopo vita (Life After Life) – Kate Atkinson
It: Nord, € 18,60.
En: A Reagan Arthur Book/Little, Brown & Company, $27.99.
In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stretto intorno al suo collo, e nessuno riesce a salvarla.
In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stretto intorno al suo collo, ma il medico di famiglia, giunto proprio all’ultimo istante, lo taglia e permette alla piccola di respirare.
Inizia così la vita straordinaria di Ursula Todd, una vita che, nel corso degli anni, verrà spezzata più e più volte, mentre l’umanità si avvia inesorabilmente verso la tragedia della guerra.
Vita dopo vita, Ursula troverà la forza di cambiare il proprio destino, quello delle persone che incrocerà e quello del mondo intero?


Demonstrating the agile style and theatrical bravado of her much-admired Jackson Brodie mystery novels, Atkinson takes on nothing less than the evils of mid-20th-century history and the nature of death as she moves back and forth in time, fitting together versions of a life story for a heroine who keeps dying, then being resurrected — and sent off in different, but entirely plausible, directions.





Dieci di dicembre (Tenth Of December) – George Saunders
It: Minimum Fax, € 15.
En: Random House, $26
Da anni, George Saunders è riconosciuto come una delle voci più originali e influenti della narrativa americana contemporanea; senza aver mai scritto un romanzo, ma solo racconti, ha ricevuto elogi unanimi dalla critica. Ora, giunto alla sua quarta raccolta, ha definitivamente ottenuto anche il grande successo di pubblico. "Dieci dicembre" è la sua opera che, senza rinunciare alla vena surreale e immaginifica, si avvicina di più al realismo. Accanto a racconti ambientati in laboratori dove si creano improbabili psicofarmaci, o in sobborghi residenziali dove donne moldave o filippine in abiti bianchi penzolano da fili tesi fra gli alberi come decorazioni, ci sono storie di famiglie comuni la cui normalità è turbata dal ritorno di un figlio dalla guerra o dall'irruzione di un malintenzionato: in tutti i casi, i personaggi si trovano a dover scegliere fra l'egoismo e la compassione, l'orgoglio e il sacrificio.


Saunders’s wickedly entertaining stories veer from the deadpan to the flat-out demented: Prisoners are force-fed mood-altering drugs; ordinary saps cling to delusions of grandeur; third-world women, held aloft on surgical wire, become the latest in bourgeois lawn ornaments. Beneath the comedy, though, Saunders writes with profound empathy, and this impressive collection advances his abiding interest in questions of class, power and justice.





AFTER THE MUSIC STOPPED. The Financial Crisis, the Response, and the Work Ahead –
Alan S. Blinder
The Penguin Press, $29.95.
Nel suo fantastico libro sul crollo finanziario del 2008, Blinder sostiene che questo sia accaduto a causa di una "tempesta perfetta”, in cui si sono verificati contemporaneamente una serie di eventi sfortunati che hanno portato a un risultato di gran lunga peggiore di quello che avrebbe scatenato una sola causa. Blinder critica le amministrazioni Bush e Obama, soprattutto per il fallimento di Lehman Brothers, ma le loda anche per l'adozione di misure per la salvaguardia del paese da una grave depressione. La loro risposta al disastro, dice Blinder, era di gran lunga migliore di quella che la cittadinanza si aspettava.

Blinder’s terrific book on the financial meltdown of 2008 argues that it happened because of a “perfect storm,” in which many unfortunate events occurred simultaneously, producing a far worse outcome than would have resulted from just a single cause. Blinder criticizes both the Bush and Obama administrations, especially for letting Lehman Brothers fail, but he also praises them for taking steps to save the country from falling into a serious depression. Their response to the near disaster, Blinder says, was far better than the public realizes.


DAYS OF FIRE. Bush and Cheney in the White House – Peter Baker
Doubleday, $35.
Baker riesce a raccontare la storia delle diverse crisi dell'amministrazione Bush con equità ed equilibrio, ovvero è in sintonia con i suoi subalterni, riconoscendone i meriti ma non perdonando nessuno dei loro errori. Baker , il capo corrispondente del Times alla Casa Bianca, è affascinato dal mistero del rapporto Bush- Cheney , e ancora di più dal mistero di George W. Bush stesso. Bush è stato un vero leader o era guidato da altri? Alla fine, conclude Baker , il " decisore " ha veramente deciso.

Baker succeeds in telling the story of the several crises of the Bush administration with fairness and balance, which is to say that he is sympathetic to his subjects, acknowledging their accomplishments but excusing none of their errors. Baker, the chief White House correspondent for The Times, is fascinated by the mystery of the Bush-­Cheney relationship, and even more so by the mystery of George W. Bush himself. Did Bush lead, or was he led by others? In the end, Baker concludes, the “decider” really did decide.


FIVE DAYS AT MEMORIAL. Life and Death in a Storm-Ravaged Hospital – Sheri Fink
Crown, $27.
Con dettagli strazianti, Fink descrive le giornate infernali in un ospedale durante e dopo l'uragano Katrina, quando i medici disperati erano sospettati di somministrare iniezioni letali ai pazienti critici. Magistrale, compassionevole e avvincente come un thriller, il libro pone domande riguardo le cure alle persone in fin di vita, la discriminazione razziale in medicina e il modo in cui individui e istituzioni vanno in crisi in caso di disastri.

In harrowing detail, Fink describes the hellish days at a hospital during and after Hurricane Katrina, when desperate medical professionals were suspected of administering lethal injections to critically ill patients. Masterfully and compassionately reported and as gripping as a thriller, the book poses reverberating questions about end-of-life care, race discrimination in medicine and how individuals and institutions break down during disasters.


I sonnambuli. Come l'Europa arrivò alla grande guerra (The Sleepwalkers. How Europe Went to War in 1914) – Christopher Clark
It: Laterza, € 35.
En: Harper, $29.99.
La mattina di domenica 28 giugno 1914, l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, e sua moglie Sofia arrivarono in treno a Sarajevo e salirono a bordo di un'autovettura, imboccando il lungofiume Appel, per raggiungere il municipio. Non apparivano affatto preoccupati per la loro sicurezza. Venivano da tre giorni di soggiorno nella cittadina di vacanze di llidze, dove non avevano incontrato che facce amiche. Avevano perfino avuto il tempo per un'imprevista visita al bazar di Sarajevo, dove avevano potuto muoversi senza essere disturbati nelle viuzze affollate di gente. Non sapevano che Gavrilo Princip, il giovane serbo bosniaco che li avrebbe uccisi solo tre giorni dopo, era anch'egli nel bazar, intento a seguire i loro movimenti. Anche l'Europa si avviava inconsapevole al dramma. Non sapeva di essere fragile, frammentata, dilaniata da ideologie in lotta, dal terrorismo, dalle contese politiche. Così l'atto terroristico compiuto con sconcertante efficienza da Gavrilo Princip ai danni dell'arciduca ha un esito fatale: la liberazione della Bosnia dal dominio asburgico e l'affermazione di un nuovo e potente Stato serbo, ma anche il crollo di quattro grandi imperi, la morte di milioni di persone e la fine di un'intera civiltà.

Clark manages in a single volume to provide a comprehensive, highly readable survey of the events leading up to World War I. He avoids singling out any one nation or leader as the guilty party. “The outbreak of war,” he writes, “is not an Agatha Christie drama at the end of which we will discover the culprit standing over a corpse.” The participants were, in his term, “sleepwalkers,” not fanatics or murderers, and the war itself was a tragedy, not a crime.






WAVE – Sonali Deraniyagala
Alfred A. Knopf, $24.
Il giorno dopo Natale, nel 2004, Deraniyagala chiamò il marito alla finestra della loro camera d'albergo nello Sri Lanka. "Voglio mostrarti qualcosa di strano", aveva detto. L'oceano sembrava spumeggiante e più vicino del solito. In pochi istanti fu sopra di loro. Deraniyagala ha perso il marito, i suoi genitori e due figli a causa dello tsunami nell'Oceano Indiano. La sua sopravvivenza ha del miracoloso, e così anche questo libro di memorie - sentimentale, disordinatamente intimo, pieno di furore.



On the day after Christmas in 2004, Deraniyagala called her husband to the window of their hotel room in Sri Lanka. “I want to show you something odd,” she said. The ocean looked foamy and closer than usual. Within moments, it was upon them. Deraniyagala lost her husband, her parents and two young sons to the Indian Ocean tsunami. Her survival was miraculous, and so too is this memoir — unsentimental, raggedly intimate, full of fury.

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