martedì 10 giugno 2014

Recensione: E le stelle non stanno a guardare di Loredana Limone




E le stelle non stanno a guardare, Loredana Limone
Salani editore
384 pagine, 14.90 euro
Tornare a Borgo Propizio a due anni di distanza dal primo viaggio – e dallaprima recensione – è stato un grande piacere. Non soltanto, infatti, il borgo è rinato, ma vive pure una seconda giovinezza, fatta di eventi culturali, nuovi personaggi e anche qualche intrigo, pur mantenendo la sua deliziosa aria di paesino di una volta. Ebbene sì, con il suo E le stelle non stanno a guardare, Loredana Limone ci regala un'altra visita all'amato villaggio, mostrandosi abile nel narrare una vicenda accattivante (a tratti molto accattivante!) senza però stravolgere l'essenza del luogo: un vero e proprio gioiello dove si vorrebbe vivere, grazie all' atmosfera immota ma non ottusamente chiusa, agli abitanti forse un po' troppo provinciali, ma in fondo in fondo irresistibili...

Ritornare a Borgo Propizio è stato quindi un rassicurante piacere: in questo libro il nostro paesino preferito si riscopre ancora più bello, amministrato da un sindaco lungimirante, Felice Rondinella, che per preservarne il cuore medievale permette le costruzioni (niente palazzoni, però) solo a fondovalle; con un nevrotico assessore alla cultura, Tranquillo Conforti, che per l'inaugurazione della biblioteca civica ha in mente grandi cose e dà mandato a Ornella di organizzare un evento, un Evento con iniziale maiuscola, un festival letterario, intitolato proprio come il romanzo. Tutte queste novità non mettono comunque in secondo piano le vicende dei propiziesi doc: le due sorelle Mariolina e Marietta – sempre altalenanti nel loro rapporto di “odio e amore” e spassosissime nei loro battibecchi – Mariolina e il suo Ruggero, così naif e sempre innamoratissimo della moglie, la mitica Letizia e la nipote Belinda sempre alle prese con la latteria “Fatti mandare dalla mamma”, la ripresa della vita di coppia dei genitori di Belinda, Cesare e Claudia, di nuovo insieme dopo una momentanea separazione.
Inoltre, per movimentare un po' la vicenda, fanno la loro comparsa personaggi inediti: Antonia, affascinante forestiera dai boccoli ramati, donna ferita nell'amore e infuocata dal desiderio di vendetta; Francesco, figlio dell'albergatrice del paese, tornato dopo 8 anni trascorsi a Londra, e Rocco Rubino, giallista di grande successo, mellifluo e molto “costruito”.

Il bello di E le stelle non stanno a guardare è proprio questo: il movimento. I suoi personaggi non sono statici, ma chi più, chi meno, decidono di provare a mettersi in gioco e di agire: che sia Mariolina, che desidera ritornare al lavoro e studia per il concorso da bibliotecaria; o Marietta che, stufa della solitudine , inizia a pensare di dare una svolta alla sua condizione; o Belinda, che decide di lasciarsi andare alla possibilità di un nuovo amore... È facile lasciarsi trasportare dalla scoperta di vecchie e nuove amicizie, è facile lasciarsi andare a un sorriso pensando che la vita può sempre sorprenderci, perché i propiziesi di Loredana non sono super-uomini, non eccellono per determinazione e prestanza, ma sono persone comuni che non hanno condotto esistenze straordinarie. Hanno i loro dubbi e manchevolezze, ma non si rassegnano alla parola fine e lasciano intendere che la “seconda possibilità” può esserci per tutti davvero.

Un altro elemento vincente è dato dalla genialità della scelta dei nomi. Loredana Limone non poteva sceglierli più calzanti: Felice Rondinella (un cognome difficile da portare soprattutto alle scuole elementari), Tranquillo Conforti, ex professore dal temperamento un po' pignolo e nervosetto, l'agente letterario MURO, con la sua M.U.R.O. Agency, di poche parole ma molte pretese, Vincent Vasino, il protagonista dei libri di Rocco Rubino – quel diminutivo che te lo fa sentire così... insomma che fa sorridere! Già da soli sono perfetti a caratterizzare i personaggi, come mi è capitato più volte di pensare nel corso della lettura.



L'unico “neo” (ma è improprio chiamarlo così) di E le stelle non stanno a guardare è forse il poco sviluppo che hanno avuto alcune vicende rispetto ad altre: con ciò intendo che alcuni aspetti sono rimasti poco spiegati, come l'evoluzione della vicenda tra Marietta e il sindaco Rondinella. Ovviamente è una scelta dell'autrice dare più o meno seguito a un filone della trama, e il libro è rilassante e divertente anche così, tuttavia non sarebbe stato male avere maggiori dettagli per indirizzarsi verso una conclusione. Chissà, forse le risposte ci saranno in un terzo capitolo della “saga”... ho già voglia di leggere nuove avventure per riscoprire il Borgo sotto un altro aspetto! E nell'attesa invito tutti voi a saltare sul primo treno, o pullmann, o aereo o qualsiasi altro mezzo della vostra fantasia per scoprire come è la vita sotto un cielo di “stelle propizie”. 


Voto: 


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