E le stelle non stanno a guardare, Loredana Limone
Salani editore
384 pagine, 14.90 euro
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Tornare
a Borgo Propizio a due anni di distanza dal primo viaggio – e dallaprima recensione – è stato un grande piacere. Non soltanto,
infatti, il borgo è rinato, ma vive pure una seconda giovinezza,
fatta di eventi culturali, nuovi personaggi e anche qualche intrigo,
pur mantenendo la sua deliziosa aria di paesino di una volta. Ebbene
sì, con il suo E le stelle non stanno a guardare, Loredana
Limone ci regala un'altra visita all'amato villaggio, mostrandosi
abile nel narrare una vicenda accattivante (a tratti molto
accattivante!) senza però stravolgere l'essenza del luogo: un vero e
proprio gioiello dove si vorrebbe vivere, grazie all' atmosfera immota ma non ottusamente chiusa, agli abitanti forse un
po' troppo provinciali, ma in fondo in fondo irresistibili...
Ritornare
a Borgo Propizio è stato quindi un rassicurante piacere: in questo
libro il nostro paesino preferito si riscopre ancora più bello,
amministrato da un sindaco lungimirante, Felice Rondinella, che per
preservarne il cuore medievale permette le costruzioni (niente
palazzoni, però) solo a fondovalle; con un nevrotico assessore alla
cultura, Tranquillo Conforti, che per l'inaugurazione della
biblioteca civica ha in mente grandi cose e dà mandato a Ornella di
organizzare un evento, un Evento con iniziale maiuscola, un festival
letterario, intitolato proprio come il romanzo. Tutte queste novità
non mettono comunque in secondo piano le vicende dei propiziesi doc:
le due sorelle Mariolina e Marietta – sempre altalenanti nel loro
rapporto di “odio e amore” e spassosissime nei loro battibecchi – Mariolina e il suo Ruggero, così naif e sempre innamoratissimo
della moglie, la mitica Letizia e la nipote Belinda sempre alle prese con la latteria “Fatti mandare dalla mamma”, la ripresa della vita di
coppia dei genitori di Belinda, Cesare e Claudia, di nuovo insieme
dopo una momentanea separazione.
Inoltre,
per movimentare un po' la vicenda, fanno la loro comparsa personaggi
inediti: Antonia, affascinante forestiera dai boccoli ramati,
donna ferita nell'amore e infuocata dal desiderio di vendetta;
Francesco, figlio dell'albergatrice del paese, tornato dopo 8 anni
trascorsi a Londra, e Rocco Rubino, giallista di grande successo,
mellifluo e molto “costruito”.
Il
bello di E le stelle non stanno a guardare è proprio questo:
il movimento. I suoi personaggi non sono statici, ma chi più, chi
meno, decidono di provare a mettersi in gioco e di agire: che sia
Mariolina, che desidera ritornare al lavoro e studia per il concorso
da bibliotecaria; o Marietta che, stufa della solitudine , inizia a
pensare di dare una svolta alla sua
condizione; o Belinda, che decide di lasciarsi andare alla
possibilità di un nuovo amore... È
facile lasciarsi trasportare dalla scoperta di vecchie e nuove
amicizie, è facile lasciarsi andare a un sorriso pensando che la
vita può sempre sorprenderci, perché i propiziesi di Loredana non
sono super-uomini, non eccellono per determinazione e prestanza, ma
sono persone comuni che non hanno condotto esistenze straordinarie.
Hanno i loro dubbi e manchevolezze, ma non si rassegnano alla parola
fine
e lasciano intendere che
la “seconda possibilità” può esserci per tutti davvero.
Un
altro elemento vincente è dato dalla genialità della scelta dei
nomi. Loredana Limone non poteva sceglierli più calzanti: Felice
Rondinella (un cognome difficile da portare soprattutto alle scuole
elementari), Tranquillo Conforti, ex professore dal temperamento un
po' pignolo e nervosetto, l'agente letterario MURO, con la sua
M.U.R.O. Agency, di poche parole ma molte pretese, Vincent Vasino, il
protagonista dei libri di Rocco Rubino – quel diminutivo che te lo
fa sentire così... insomma che fa sorridere! Già da soli sono
perfetti a caratterizzare i personaggi, come mi è capitato più
volte di pensare nel corso della lettura.
L'unico
“neo” (ma è improprio chiamarlo così) di E
le stelle non stanno a guardare
è forse il poco sviluppo che hanno avuto alcune vicende rispetto ad
altre: con ciò intendo che alcuni aspetti sono rimasti poco
spiegati, come l'evoluzione della vicenda tra Marietta e il sindaco
Rondinella. Ovviamente è una scelta dell'autrice dare più o meno
seguito a un filone della trama, e il libro è rilassante e
divertente anche così, tuttavia non sarebbe stato male avere
maggiori dettagli per indirizzarsi verso una conclusione. Chissà,
forse le risposte ci saranno in un terzo capitolo della “saga”...
ho già voglia di leggere nuove avventure per riscoprire il Borgo
sotto un altro aspetto! E nell'attesa invito tutti voi a saltare sul
primo treno, o pullmann, o aereo o qualsiasi altro mezzo della vostra
fantasia per scoprire come è la vita sotto un cielo di “stelle
propizie”.
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