mercoledì 8 ottobre 2014

Anteprime e novità d’autunno (parte 1)



L’estate è finita e le case editrici grandi e piccole tornano in trincea con una vasta offerta di nuovi titoli e ristampe in mise del tutto nuove e al passo coi tempi. Le uscite più interessanti fanno parte dei cataloghi sempre in aggiornamento delle case editrici indipendenti, che puntano a lettori stanchi di prodotti commerciali, strizzando l’occhio alla letteratura classica e alla saggistica. Al primo posto, tra le case editrici che offrono una selezione piuttosto eclettica di volumi, c’è Minimum Fax: da studentessa di comunicazione non posso che segnalarvi, anche se si tratta di un volume presente in libreria da Agosto, La vista da qui. Appunti per un’internet italiana di Massimo Mantellini, esperto di tecnologia e famoso blogger (http://www.mantellini.it/), testo che si occupa della rivoluzione digitale degli ultimi vent’anni e delle critiche che in Italia si ripropongono nei confronti della rete e delle sue infinite possibilità. Tornando alle novità di ottobre, scopriamo invece La fortezza di Jennifer Egan (premio Pulitzer per Il tempo è bastardo), considerato dal New York Times, dal San Francisco Chronicle e dal Chicago Tribune come uno dei migliori libri dell’anno 2006, un romanzo che ha tutti gli elementi del genere gotico: c’è un castello apparentemente maledetto, una vecchia storia di famiglia sulla quale far luce e, naturalmente, la paranoia dei due protagonisti.
Per Marcos y Marcos due novità molto interessanti in uscita questo mese. 31 Notti di Ignacio Escolar è un romanzo noir che ci porta nel lato oscuro della solare Madrid, tra narcotrafficanti, poliziotti corrotti e un giornalista che vi si trova suo malgrado invischiato; Siamo buoni se siamo buoni di Paolo Nori, invece, è un romanzo paradossale che racconta in chiave ironica le diaboliche strategie di marketing dietro un successo editoriale: l’editore del protagonista sceglie di pubblicare il suo romanzo postumo, mandandolo in stampa prima di essersi assicurato che l’autore sia realmente morto.
Un romanzo storico su Caterina La Grande è invece l’uscita più interessante proposta da Beat (che tra l’altro recensiremo nei prossimi mesi): Il Palazzo d'inverno di Eva Stachniak è la storia di amicizia tra l’imperatrice e una servetta che sarà i suoi occhi all’interno dell’immenso palazzo e svelerà intrighi e amori clandestini.
Due racconti irriverenti di Juz Aleskovskij in un unico volume dal titolo La cangura sono la punta di diamante della produzione autunnale di Voland, storie di ambientazione tardo-staliniana che ci portano in un mondo contraddittorio come quello dell’ex Unione Sovietica, nel quale lo stesso autore conduceva una doppia vita: ufficialmente era un apprezzato scrittore di libri per bambini, illegalmente un osannato scrittore di testi di canzoni e romanzi "non in linea" con il partito. Una raccolta insolente che denuncia l’ingiustizia perpetuata dal regime stalinista ai danni di innocenti.
Riproposto a quasi venticinque anni dalla prima edizione italiana, L’amico estraneo di Christoph Hein, pubblicato da Edizioni e/o, una storia d’amore delle più banali, sullo sfondo della Germania degli anni Ottanta, ancora divisa, nella quale la protagonista si priva volontariamente delle emozioni affidandosi alla fotografia, deputandola come l’unico mezzo che riesca a rendere attendibile la realtà.
Ovviamente questa è una piccola fetta delle novità che ci aspettano per questo autunno, mi riservo la possibilità di segnalarvi altre succulente uscite nei prossimi appuntamenti.


Minimum Fax
320 pagine
18,00 euro
Uscito il 2 Ottobre 2014
La fortezza – Jennifer Egan 
Danny, 35 anni, newyorkese d’adozione, drogato di internet e di public relations ma senza un impiego degno di tal nome, si ritrova, grazie a un invito inaspettato, in un castello medievale dell’Europa Centrale, che suo cugino Howard ha comprato e vuole ristrutturare per farne un resort di lusso dedicato al silenzio e alla meditazione: l’invito ha forse a che fare con il traumatico passato che lega i due? Il senso di spaesamento e minaccia che Danny prova è frutto di paranoia o il castello, fra i suoi intricati corridoi e i bizzarri personaggi che lo abitano, nasconde davvero un mistero? E ancora: chi è il narratore che sta scrivendo questa storia, perché è detenuto in un carcere di massima sicurezza, quale rapporto ha con i due cugini? Un classico romanzo «gotico», nelle mani geniali di Jennifer Egan, diventa un affascinante gioco letterario e una riflessione sul reale e il virtuale nella società contemporanea; ma al tempo stesso, fra atmosfere da ghost story e sorprendenti colpi di scena, non smette di tenere il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina.




Marcos y Marcos
192 pagine
15,00 euro
In uscita il 30 Ottobre 2014
31 Notti – Ignacio Escolar
Tutto accade in trentun notti d’agosto, ogni capitolo una notte calda e metropolitana nei sottofondi di Madrid. C’è la Premium, una discoteca che è il parco giochi dei narco-trafficanti; se cerchi il bagno e sbagli porta puoi incappare in una stanza con le pareti foderate di plastica e un secchio di acido solforico in mezzo al pavimento. Sulla porta della discoteca c’è Alek, buttafuori alto due metri dall’accento polacco, che controlla i passaggi e controlla l’andazzo. Velasco è il poliziotto corrotto, Vicky la cameriera che certe cose ama farle nuda con gli occhiali.
Il giornalista sposato con due figli, il mutuo da pagare e una Megane blu che gratta quando mette la quarta forse non sa che sta scherzando con il fuoco, quando comincia a passare le sue notti alla Premium in cerca di uno scoop.
Dopo la sparatoria notturna tra messicani e colombiani, sarebbe tentato di tornare indietro, se non fosse per il tatuaggio sulla natica di Vicky. E la morte gli sarà fatale.
Stile cinematografico, dialoghi serrati e perfettamente plausibili, umorismo nero, grandi personaggi, ritmo impeccabile: 31 notti è un romanzo da servire freddo che scende facile nella gola e poi infiamma.


Marcos y Marcos
224 pagine
15,00 euro
In uscita il 9 Ottobre 2014

Siamo buoni se siamo buoni – Paolo Nori
Ermanno Baistrocchi si sveglia in un letto d’ospedale e subito salta fuori sua moglie. Eran degli anni, che non la vedeva, e gli vien da pensare, a vederla così, da vicino, che ha tanta di quella pelle. E le dice anche una cosa che forse non avrebbe avuto il coraggio, di dirgliela, se non avesse picchiato la testa, e gli sembra che sia così bella che gli viene da chiedersi «Ma perché, è così bella?»
Poi salta fuori sua figlia, Daguntaj, che ride di fianco al letto intanto che legge un romanzo che ha scritto Ermanno, La banda del formaggio, si intitola, poi salta fuori Cianuro, uno spacciatore romagnolo che deve chiedergli un favore, poi salta fuori la Mirca, l’ufficio stampa della casa editrice che prima era di Ermanno adesso lui l’ha venduta, poi salta fuori Salvarani che ha comperato la casa editrice di Ermanno e si è impegnato a pubblicare il romanzo, La banda del formaggio, solo dopo che Ermanno è morto.
E l’ha pubblicato prima perché i giornalisti davan la morte di Ermanno come un fatto certo e imminente, e quando uno scrive un romanzo e poi muore, è una strategia di marketing vincente, dice Salvarani, e Ermanno è d’accordo.
E quel romanzo che ha scritto, La banda del formaggio, Ermanno l’ha scritto per raccontare la storia del suo migliore amico, Paride, che si è suicidato, e adesso Ermanno si accorge che gli è successa una cosa stranissima che dicon però che succede: una persona scompare, e il mondo si ripopola.
E in questo mondo lui delle volte vorrebbe delle cose che gli vien da pensare che non succederanno mai, ma mai, ma mai mai mai mai mai, e delle altre volte si dice che basta essere buoni per due mesi, e poi per altri due mesi, e poi per altri due mesi, e poi dopo vediamo.


Beat
416 pagine
13,90 euro
Uscito il 30 Settembre 2014
Il Palazzo d'inverno – Eva Stachniak
Varvara Nikolaevna ha sedici anni e le guance rosate quando diventa una «protetta della Corona», una di quelle ragazze, orfane o abbandonate, al servizio dell'imperatrice Elisabetta Petrovna, la figlia minore di Pietro il Grande, salita al trono di Russia nel 1741. Orfana di un legatore polacco apprezzato a corte, svelta e già priva di tutte le illusioni proprie dell'adolescenza, abbastanza carina da doversi difendere da mille attenzioni nei corridoi del Palazzo d'Inverno, Varvara Nikolaevna rimarrebbe una delle innumerevoli e anonime ragazze del guardaroba imperiale, una goffa cucitrice vessata dalla sprezzante capocameriera di corte madame Kluge, se non si imbattesse un giorno nel conte Bestužev. Elegantissimo coi suoi completi di velluto che arrivano da Parigi e i suoi bastoni dalle splendide impugnature d'argento, Bestužev si aggira tra le mura del palazzo come se fosse il signore del creato. Cancelliere di Russia e, secondo le voci ricorrenti tra le cucitrici, uno degli uomini che riscaldano spesso il letto di Elisabetta Petrovna, il conte cerca di non lasciarsi sfuggire nulla di ciò che accade nella residenza imperiale. Nella giovane Nikolaevna scorge una possibile portatrice della «verità dei sussurri», la servetta capace di aprire cassetti nascosti nei secrétaire, di staccare e ripristinare abilmente la ceralacca dalle lettere, di riconoscere all'istante libri cavi, bauli con doppi fondi, meandri di corridoi segreti. Dopo averla istruita all'arte di origliare senza farsi scoprire, le affida perciò il più delicato dei compiti: tenere d'occhio la principessa Sofia Federica Augusta Anhalt-Zerbst, la giovanissima tedesca scelta da Elisabetta come consorte dell'orfano di sua sorella, Karl Peter Ulrich, duca di Holstein, il quindicenne smilzo e tutto pelle e ossa che l'imperatrice ha ribattezzato Pietro Fëdorovicˇ, e nominato principe ereditario. Fanciulla dalla figura sottile e aggraziata e una certa morbidezza negli occhi azzurri, in vivido contrasto con i capelli neri come l'ala del corvo, Sofia Zerbst, la futura imperatrice Caterina la Grande, non tarderà, tuttavia, ad apprendere, con l'inaspettato sostegno della giovane Nikolaevna, che la vita è una partita in cui tutti i giocatori barano. Tra amori clandestini, attentati sanguinari e splendide ricostruzioni storiche, Il Palazzo d'Inverno narra dell'ascesa al potere di una delle imperatrici più moderne e amate di Russia: Caterina la Grande. E illumina, insieme, una straordinaria amicizia femminile: quella tra l'imperatrice e una servetta di corte, Varvara Nikolaevna, spia al Palazzo d'Inverno.


La cangura – Juz Aleskovskij
Voland
272 pagine
15,00 euro
Uscito il 2 Ottobre 2014
Il volume raccoglie due irriverenti romanzi brevi di Juz Aleskovskij, di ambientazione tardo-staliniana: "La canguro", e "Nikolaj Nikolaevic: il donatore di sperma", caratterizzati dalla verve polemica e paradossale del linguaggio. Nel primo Fan Fanyc è accusato del brutale omicidio della cangura Gemma allo zoo di Mosca, consumato nell'improbabile notte tra il 14 luglio 1789 e il 9 gennaio 1905, e iniziano per lui le mostruose cerimonie dell'arresto, del processo dinanzi alle rappresentanze di tutti i paesi della costituzione staliniana, e dell'internamento in un campo di prigionia... "La cangura" è la storia di un'ingiustizia, epocale e collettiva, contrabbandata per verità e raccontata con il fervore parodico della più cocciuta e scanzonata insolenza. La stessa che troviamo in "Nikolaj Nikolaevic: il donatore di sperma". Qui il protagonista è appena uscito dal lager e vivacchia facendo il borseggiatore sugli autobus, ma trova poi un lavoro stabile come donatore di sperma in un istituto di ricerca...



Edizioni e/o
256 pagine
9,00 euro
In uscita il 15 Ottobre 2014
L’amico estraneo – Christoph Hein
Il racconto è narrato in prima persona dalla protagonista, Claudia, ferrea eroina della rimozione, che ha escluso consapevolmente dalla propria esistenza gli spazi interiori in cui si collocano il dolore, la speranza, il progetto, quegli spazi in cui gli altri, gli estranei, possono irrompere. La sua è una strategia di sopravvivenza tesa ad addomesticare l'ignoto, l'imprevedibile, mantenendo le distanze da sé stessi e dagli altri uomini. La narrazione inizia con il resoconto dei funerali di Henry, l'”amico estraneo” morto nel corso di una rissa in birreria. Claudia rievoca con la precisione e il distacco di una testimone oculare la sua storia d'amore con un uomo come tanti, conosciuto occasionalmente ed altrettanto occasionalmente entrato a far parte di una vita in cui ogni evento è prevedibile come in un copione mediocre: la prassi ambulatoriale in una clinica, tutti i giorni perfettamente identica a sé stessa, le visite saltuarie ai genitori e ai conoscenti, la vacanza, un viaggio nei luoghi dell'infanzia, la malattia, la morte di qualche comparsa. Tutto rientra nel quadro di una quotidianità banale e rassicurante, scandita dalla ripetizione meccanica degli stessi gesti. Del tutto prevedibile e rassicurante è anche la dimensione creativa di Claudia, che si esaurisce nell'hobby della fotografia: “Non c'è più spazio per lo stupore e per i risultati inattesi. L'apparecchio consegna in modo attendibile quel che gli viene richiesto, non di più”. E con un processo analogo al formarsi dell'immagine fotografica da una lastra impressionata la memoria di Claudia fissa in scorci immobili, privi di forza proiettiva, la cronistoria di un anno di vita trascorso senza stupore e senza speranza. Il ricordo consegna fedelmente ciò che ha registrato un apparato percettivo ridotto a "pelle", la pelle invulnerabile di chi si è immerso nel sangue del drago.



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