venerdì 16 maggio 2014

Salone del libro 2014: fatti, persone, libri



Visioni conturbanti al Salone...
Avrete sentito narrazioni epiche sull'adrenalinica esperienza del Salone del Libro di Torino: passaggi edenici, illuminazioni nirvaniche, templi consacrati a divinità librarie dove recarsi in preghiera.
Ebbene, il Salone del libro non è niente di tutto questo.
È Caos.
È un labirinto infernale dalle cui pareti sbucano demonietti della Mondolibri che cercano di convincerti a concludere il contratto.
È una palestra no-stop con il tapis roulant che si attacca alla suola delle scarpe e da cui non puoi scollarti.
L'immersione è soffocante, in parte eccitante - soprattutto quando individui lo stand del Libraccio e vi trascorri due ore, come nel caso della sottoscritta - ma, credetemi, assolutamente totalizzante: così non immaginate il Salone come il Paradiso Perduto, ma piuttosto come l'Averno Ritrovato.
Tentativi indotti di follia e di ubiquità sono dati dai numerosissimi incontri interessanti allo stesso giorno e allo stesso orario, prestazioni fisiche eccellenti vengono richieste per sostenere la mole di libri durante tutto il corso della giornata. Solo i migliori resistono. Solo i migliori affronteranno il bagno di folla e ne usciranno purificati.
Ordunque, la mia esperienza al Salone è stata di siffatta natura, ha sviluppato le mie capacità orientative - che sono assolutamente scarse -, ha rinforzato i miei bicipiti e ha allargato la mia scatola cranica con nuovi titoli, nuovi nomi, nuove persone, nuove idee.
Sarebbero tantissime le cose da citare, ma mi limiterò a fatti, libri, persone.

Persone:

Il Salone è stata una bellissima occasione per incontrare appassionati che conosco da tempo su facebook e che hanno la mia stima. Non ho trascorso più di un'ora da sola, nonostante mi recassi tutti i giorni al Salone senza qualcuno che mi accompagnasse. In particolare, un grazie per la squisita compagnia è da tribuire a Ilenia Zodiaco, Marco Locatelli, Andrea Pennywise, Spiccy Cullen, Diana D'ambrosio (per il gruppo "youtubers", con cui ho trascorso la gran parte del mio tempo), Elisabetta/Ossimoro del blog Diario di pensieri persi, Sonia De Risi (Cuore d'inchiostro), Camilla Pelizzoli (Bibliomania), La Leggivendola, Mel e Mys di The Bookshelf e innumerevoli persone che ho soltanto salutato (spero di non averne dimenticata qualcuna). 
Ma al Salone devo l'incredibile incontro con Roberto Calasso in seguito a un evento organizzato per la commemorazione dei cinquant'anni di attività di Adelphi (ero seduta in seconda fila, accanto a un tizio sicuramente importante ma che non avevo la minima idea di chi fosse, e l'emozione di avere una persona di altissima caratura a due metri da me - una persona che rappresenta l'esatto ideale che ho di editoria - mi stava sopraffacendo. Dopo sono riuscita a strappargli una foto, ovviamente venuta in modo pessimo, e anche un commento destabilizzante sulla mia impossibile tesi di laurea, per cui probabilmente l'ho amato ancora di più.) I contenuti dell'evento riguardavano il catalogo di Adelphi, l'editoria di Adelphi - un mestiere, dice Calasso, che si tramanda oralmente, piena di segreti che mai si troveranno sui manuali e sui libri - e l'ideologia, con un cappello iniziale dedicato ai libri brutti, "talvolta repellenti", che si trovano in libreria, frutto anche di una richiesta di pubblico che li predilige - alla domanda di Teresa Cremisi se "bello" e "brutto" non fossero una concezione elitaria della vita, Calasso ha risposto che rappresentano più che altro un rischio, quello di porre sotto i riflettori un oggetto che verrà interpretato come l'uno o come l'altro. E che comunque, citando Patagonia di Chatwin, "snob e dandismo sono un'approssimazione verso la santità".
La Porta-Di Paolo-Culicchia
Altre personalità che ho ascoltato e visto al Salone sono state Paolo Di Paolo (tanto amore anche per lui, si è addirittura ricordato della recensione sul blog...), Filippo La Porta (tanta, TANTA stima) Alberto Asor Rosa (che parla ovunque come se stesse tenendo un convegno all'università, e questo non mi dispiace), Luigi Spagnol (che in quanto a eloquenza oratoria dovrebbe prendere lezioni da Asor Rosa...), Stefano Bartezzaghi (curatore della nuova traduzione di Harry Potter), Emanuele Trevi, Giorgio Vasta, Tommaso PincioFrancesco Pecoraro,  Chiara Valerio, Valeria Parrella, Francesco Piccolo e immancabilmente Di Gennaro e Cassini di Mimimum Fax. Per non parlare di Giuseppe Culicchia, che correva da una parte all'altra del Salone per presentare e moderare questo o quell'incontro - usando rigorosamente le stesse parole in ognuno -, perfettamente abbinato in ogni singolo aspetto del look (potrebbe sconvolgervi il fatto che i rombi dei calzini avessero lo stesso colore della giacca e delle minuscole linee orizzontali della cravatta...)


Fatti:

Mauri-Culicchia-Asor Rosa
(Prego, notate l'abbinamento giacca/cravatta/calzini!)
I "fatti" - ve ne nomino solo alcuni - riguardano più che altro gli incontri: oltre al già citato Calasso, ho visto per metà l'intervento, davvero terribile, di Sandra Furlan e Edoardo Brugnatelli. La Furlan, responsabile del progetto eBook per la Divisione Libri Trade Mondadori, ha parlato del mercato digitale americano (come sapete molto più inflazionato rispetto a quello italiano) e dei tentativi che stanno facendo per portarvi Camilleri, Licia Troisi, Fabio Volo e Alessandro D'Avenia. Nonostante si tratti di eBook, però, sappiate che purtroppo i blogger americani vogliono le copie cartacee, che loro stanno quindi facendo stampare appositamente. Colgo l'occasione per fare un sentito grazie a Mondadori, che per i blogger italiani non ha nemmeno lontanamente questa cura e a cui si ostina a propinare gli eBook. Forse dovrebbero anche gli italiani cominciare a pretendere di essere trattati come i colleghi americani?

Pincio-Cortellessa-Pecoraro-Trevi
Altrettanto terribile è stato l'evento di venerdì, presso la Sala Professionali, su "Lo stato delle cose. Presente e futuro del libro in Italia": Roberto Montroni, Antonella Agnoli, Maurizio Gatti e Aldo Addis non hanno fatto altro che battibeccare tutto il tempo sulle soluzioni per riportare in auge la cultura libraria in Italia. Se il primo insisteva sull'importanza dei libri in piazza, delle "città del libro" per incuriosire i non lettori alla lettura e sulla forza del volontariato (cosa a dir poco ridicola) la seconda, dopo un preambolo imbarazzantissimo sullo stato delle Biblioteche al Sud e soprattutto in Sicilia, ha focalizzato l'attenzione sull'importanza di rafforzare le infrastrutture per renderle centro e punto d'incontro della comunità cittadina.
Altri "fatti" riguardano i bellissimi incontri all'insegna del titolo "Abbecedario", che ho seguito quasi tutti e che miravano a riproporre autori e libri italiani di valore, per lo più dimenticati o passati sotto silenzio, su consiglio di esperti e scrittori. E, inoltre, la presentazione di Loredana Lipperini e della sua "Pupa", un libro illustrato da Paolo D'Altan per bambini e pre-adolescenti. Un incontro emozionante che mi ha fatto rimpiangere di non aver acquistato il libro.
La location del party Minimum Fax
Il fatto più importante di tutti è stato però la festa strabiliante di Minimum Fax, organizzata a Villa Esperia/Circolo dei canottieri. Non sapevo davvero cosa aspettarmi quando ho preso il flyer presso lo stand al Salone - anche se l'effetto "Mirrorball" dell'invito doveva suggerirmi qualcosa... - e l'impressione nel corso della serata è stata quella di trovarmi in una scena de "La grande bellezza", con lo stesso aspetto un po' decadente che si rifletteva nei ballerini quarantenni dotati di pancia. "Ballerini" è, ovviamente, un' iperbole che conferma un'idea che mi sono fatta da tempo: i letterati/umanisti/editori non sanno ballare. Sono maledettamente calcolati, tenuti a freno da loro stessi, agili come bradipi. Eccezione fanno gli alcol-muniti, anche sin troppo sciolti tra slinguazzamenti vari e musica a palla che stordiva. 
Voto alla festa Minimum Fax: 10.
 Se non ci siete mai andati, andate! Dopo non vedrete più l'editoria con gli stessi occhi.

Libri: 

Questa è la parte dolente (per me si va nell'etterno dolore/per me si va tra la perduta gente). Il numero dei libri che ho acquistato è decisamente inferiore a quello che avrei voluto, per questioni di denaro e/o spazio in valigia. I libri presi, escluso quello di cucina dal peso di circa 1 kg e il flipback che davano allo stand Mondadori, sono stati questi:



Le correzioni, Il mondo nuovo, American Gods sono stati acquistati al Libraccio - fanno parte di quei titoli che vorrei sempre acquistare ma che costano troppo singolarmente e che non mi preoccupo mai di prendere, avendoli già in eBook -, Tropico del Cancro è merito di una delle bancarelle di Via Po che aveva tantissime di queste edizioni  "Biblioteca di Repubblica" che mi piacciono un sacco e prendo quando ne ho l'occasione (a malincuore vi ho lasciato L'amante di Marguerite Duras e altri titoli), Consigli a un aspirante scrittore lo davano gratis allo stand Rcs dopo esserti iscritta alla newsletter, mentre il libro della Smith è il regalo di un'amica.
Molti di più, come vedete, sono i titoli che avrei voluto acquistare (e chissà quanti ne sto dimenticando...):





 

In definitiva, il Salone è una sorta di piovra che succhia tutte le tue energie, ti svuota il portafoglio e non ti lascia mai contento: perché avresti voluto guardare di più (io ad esempio ho dedicato poco tempo a guardare gli stand dei piccoli editori, poiché ho fatto una veloce selezione di quello che mi interessava e di quello che potevo vedere), perché avresti voluto partecipare di più (mi sono persa un sacco di incontri per dono dell'ubiquità non reperito, come dicevo su, e perché la stanchezza fisica ha un limite per me) e perché avresti voluto comprare molto di più. E vogliamo parlare del fatto che non ho aperto libro per ben cinque giorni?
Deleterio, gente, deleterio.
L'anno prossimo, se tutto va bene, sono di nuovo lì.


Torino by night

11 commenti:

  1. Oh, c'eri anche tu da Calasso. Peccato...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Noi ci siamo viste, però non lo sapevi XD

      Elimina
    2. Nel senso che ci siamo presentate e io non mi ricordo? No perché chiedo il ricovero ORA!

      Elimina
    3. Abbiamo brevemente parlato ma non credo ti abbiano detto chi fossi XD

      Elimina
    4. Non mi piace. Alla prossima palesati, mi raccomando! ;)

      Elimina
  2. Vorrei un giratempo potterico per avere il dono dell'ubiquità al Salone. Magari un giorno faranno una app che lo permetterà ;)

    RispondiElimina
  3. Finalmente dopo post e post che ho letto sul salone del libro e gli svariati acquisti (autolesionandomi), uno che parli e descriva anche un po' la parte "contro" ! Non sono mai riuscita a farmi questa esperienza, e persa nei meandri della mia fantasia Sarai sommersa da una montagna di libri, autori e gente che ama i libri non avevo pensato al Caos :D e la parte finale, mi consola e al tempo stesso mi fa sperare di essere anch'io lì, il prossimo anno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di sicuro sei sommersa da una montagna di libri, autori e gente che ama i libri. Letteralmente

      Elimina
  4. È stato un piacere vederti dal vivo :D
    Come sai, invidio un sacco il tuo incontro con Calasso.
    E complimenti per la resistenza: io ero distrutta dopo un solo giorno di Salone, penso che per farli tutti e 5 dovrò seguire un corso di sopravvivenza, nonostante tutto l'amore che provo per i libri :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nemmeno io so come ho fatto °_° e anche per me è stato un piacere ^^

      Elimina

Grazie per aver condiviso la tua opinione!

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...