sabato 17 maggio 2014

Recensione: La spada di Allah di Francesca Rossi




La spada di Allah, Francesca Rossi
La mela avvelenata
31 pagine, 0,99 euro
Disponibile solo in eBook
Quando ho deciso di leggere “La spada di Allah”, racconto ucronico di Francesca Asia Rossi, l'ho fatto spinta dall'interesse per il genere: come ho già avuto modo di scrivere in occasione del mio articolo su “Lui è tornato”, Er Ist Wieder Da, romanzo di Vermes incentrato sul risveglio di Adolf Hitler ai giorni nostri), amo la ficton “storica”, per così dire, un modo di ravvivare l'interesse, anche se indiretto, verso la storia, utilizzandola, plasmandola, impedendole così di cadere nell'oblio: impossibile da cambiare, ben venga chi, pur di non dimenticarla, decide di scuotere le coscienze presentando una propria versione.
spinta dall'interesse per il genere: come ho già avuto modo di scrivere in occasione del mio articolo su “Lui è tornato” (Er Ist Wieder Da, romanzo di Vermes incentrato sul risveglio di Adolf Hitler ai giorni nostri), amo la ficton “storica”, per così dire, un modo di ravvivare l'interesse, anche se indiretto, verso la storia, utilizzandola, plasmandola, impedendole così di cadere nell'oblio: impossibile da cambiare, ben venga chi, pur di non dimenticarla, decide di scuotere le coscienze presentando una propria versione.

La domanda da cui si dipana la trama del racconto è intrigante: “Che cosa sarebbe accaduto se l'Impero Ottomano avesse conquistato Vienna, in quel fatidico 11 settembre 1683, quale sarebbe stato il destino del mondo?”
Chissà se il mondo sarebbe stato migliore, o peggiore, o chissà... è proprio questo uno degli aspetti validi del racconto: l'autrice non descrive approfonditamente come si trasforma l'Europa sotto lo scudo dell'Islam e non dà valutazioni, ma racconta le vicende di singoli personaggi inseriti (da attori principali o semplicemente figure comprimarie) in questa conquista, che fa quasi da sfondo.

Tra i protagonisti de “La spada di Allah” spicca soprattutto il malvagio Ibrahim, consigliere del sultano e figura oscura legata al mondo degli jinn; affiancato da Sharif, spregiudicato e crudele principe dell'Impero Ottomano che succede al padre Mehmed IV, e dal giovane Abdallah, originariamente promesso sposo di Nour, sorella di Sharif che però la cede a Ibrahim. L'autrice è abile nel tratteggiare le caratteristiche di questi personaggi chiave: con poche, sapienti frasi, il risultato è un bozzetto comunque molto vivido ed efficace.
Prendiamo il caso di Ibrahim: pochi attimi prima di uccidere il suo sovrano Mehmed IV pronuncia una breve battuta, una frase che rende bene la natura ambiziosa e manipolatrice dello scaltro consigliere: “... la mia essenza è immutabile dall'inizio del mondo! Nera come la notte, tremenda come la morte, inarrestabile come il tempo” (pag. 9).

Apprezzatissima è anche l'introduzione dell'elemento sovrannaturale, che permea l'intero racconto e gioca un ruolo fondamentale nella conquista di Vienna a opera degli Ottomani: Ibrahim, anima malvagia, stregone dagli oscuri legami con l'aldilà, permette il trionfo dell'esercito ottomano con quello che gli alchimisti europei chiamavano homunculus, reso vivo e implacabile grazie al potere di un jinn.
Altro elemento ultraterreno, capace di cambiare l'intera sorte della vicenda, è proprio la spada di Allah, arma suprema che potrà essere impugnata per sconfiggere il male solo da chi ha un cuore puro, ma soprattutto è capace di confrontarsi con la propria coscienza, prendere atto dei propri errori e guardare al futuro.
Francesca Asia Rossi è piuttosto competente nell'uso della lingua, efficace nelle sue descrizioni, peccato che a pagina 21 incappi in un errore grammaticale ahimè piuttosto grossolano: l'uso del pronome personale “gli” al posto di “le” riferendosi alla principessa Noor. Un peccato davvero, perché sporca una prosa altrimenti molto buona.

“La spada di Allah” si merita comunque una sufficienza piena: per l'idea originale e accattivante, il tono spesso magico e il vivido tratteggio dei personaggi.   

 Voto: 




3 commenti:

  1. Buongiorno :-)
    La frase è forse questa? (Pag 21): "La principessa si voltò di scatto verso la finestra che dava sul giardino reale, mostrandogli le spalle in segno di rifiuto".
    In tal caso non è un refuso, la principessa volta le spalle al consigliere.
    Grazie mille per la vostra recensione. La inserirò nellamia pagina e sul sito il prima possibile.
    Grazie ancora :-)
    Francesca Rossi

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    Risposte
    1. Buongiorno Francesca,
      mi scuso, il numero di pagina che ho indicato è errato: il refuso si trova a pag. 26. Comunque, ribadisco la mia opinione positiva sul suo racconto.
      Una buona giornata!
      Gloria

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    2. Ciao!
      Grazie mille per avermi segnalato il refuso e, come disse Kark Kraus: "Per essere perfetta le mancava solo un difetto" ;-)

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