L’agghiacciante nenia di una sirena assetata di sangue. Una giovane strega desiderosa di vendetta che invoca demoni oscuri. Un uomo disposto a tutto pur di ricordare il suo passato. Città immaginarie, portali che separano il quotidiano dall’incubo. Echi provenienti dall’abisso dell’animo umano e che affiorano minacciosi come ombre. Tra le pagine di questi racconti, tutto può accadere. Una straordinaria antologia che coglie con un unico sguardo il mondo del sovrannaturale. Diari dal Sottosuolo ci inizia al perturbante confronto con un universo dalle tinte cupe e dai labili confini, quello dello Urban Fantasy, nel quale risuonano le voci di dieci talentuosi autori italiani che credono nella suggestione del diverso e nel fascino dell’orrore.
È uscita il 28 aprile la nuova antologia di Diario di Pensieri Persi, questa volta dedicata interamente all'urban fantasy. Diari dal sottosuolo non è una raccolta qualsiasi: raccoglie infatti i migliori racconti pervenuti al concorso Chrysalide indetto nel 2013 da Mondadori, e contiene le storie di Stefania Auci, Sabrina Grappeggia Bernard, Giacomo Bernini, Romina Casagrande, Gisella Laterza (che ha partecipato anche al nostro ultimo Christmas Tales), Laura MacLem, Giulia Marengo, Loredana La Puma, Eugenio Saguatti e Federica Soprani.
Ospitiamo per questa tappa del blogtour Loredana La Puma, che non è nuova di Dusty pages in Wonderland: non solo è già stata intervistata nel lontano 2011, ma sotto pseudonimo ha diverse volte recensito per noi, scrivendo anche una puntata della rubrica I maestri del fantastico. E infatti chi meglio di lei potrebbe parlaci di urban fantasy? Autrice della saga dell'Averon che, nel suo piccolo, ha riscosso un discreto successo, è da anni impegnata nella stesura della sua fortunata tetralogia, ormai quasi conclusa.
La notte del destino, il racconto fantastico contenuto in Diari dal sottosuolo, sembra l'incipit per un nuovo intrigante libro: una ragazza che non ha nulla da perdere, in procinto di uccidersi, viene fermata da un essere soprannaturale che le offre l'incredibile opportunità di poter controllare il suo destino e di non esserne più vittima. Cosa deciderà di fare la nostra protagonista?
Non spetta certo a me dirvelo, vi basti l'estratto del racconto e l'intervista a Loredana.
La notte del destino
Lara provò a sporgersi appena e a guardare in basso. Pessima idea: vertigini, vista offuscata, la strada che sembrava ondeggiare avanti e indietro. Si tirò via di scatto, il fiato corto e il cuore che galoppava come se volesse scapparle via dal petto.Un tuono risuonò intorno a lei, percorrendo da un capo all’altro quel cielo nero che sembrava così vicino. La città si stendeva ai suoi piedi, enorme, di minuto in minuto più simile a una ragnatela luccicante. Non l’aveva mai vista così.La ragazza chinò il capo e cominciò a piangere. Le prese così, d’un tratto. Non aveva pianto quando quel giorno era uscita di casa, decisa a chiuderla lì: dring, fine del giro, ora di scendere dalla giostra e grazie tante a tutti! Non aveva pianto mentre saliva sull’autobus che l’avrebbe portata in centro, e neppure mentre sgattaiolava senza farsi vedere in quel palazzo d’uffici.“Lo vedi quello?” le aveva detto un sacco di volte sua madre quando era bambina. “È l’edificio più alto della città. Prima o poi ti porto sul terrazzo.” Non c’erano mai andate, ovviamente. Lei era fatta così: avrebbe voluto fare mille cose nella sua vita, ma non c’era mai riuscita.Il pianto si fece più intenso. Adesso Lara singhiozzava senza riuscire a fermarsi. Un altro tuono scosse quel mondo che l’aveva delusa e tradita mille volte. La rabbia, l’angoscia, il terrore del futuro, i sogni infranti… tutto tornava a galla, tutto voleva uscire fuori. Ma era inutile, era come vomitare per poi dover ingoiare tutto di nuovo.C’era un’unica strada, una sola, e l’incubo senza via di scampo che era la sua vita sarebbe finito.Il piede destro di Lara si mosse in avanti, quasi dotato di una volontà propria.«Io aspetterei ancora un momento.» Una voce femminile e matura, dolce e quasi divertita, si era materializzata dal nulla, proprio dietro di lei.Lara sussultò e si accorse che la luce della grande insegna alle sue spalle proiettava un’ombra che si allungava fin quasi a raggiungerla.Merda, l’avevano beccata! La ragazza si asciugò le lacrime e si rese conto di stare tremando fino a battere i denti. Per il freddo, la paura, il disappunto… il sollievo!
Interview with...
Loredana La Puma
Ciao, Loredana e bentornata su Dusty pages in Wonderland. La tua esperienza nel mondo editoriale comincia nel 2008 con La Saga dell'Averon, pubblicata da La Penna Blu Edizioni. Nel 2013 partecipi al concorso Chrysalide indetto da Mondadori e vieni scelta da Alessandra Zengo, curatrice di Diari dal sottosuolo, tra i cinque finalisti, approdando infine in questa antologia. Com'è andato e come sta andando il tuo percorso editoriale? Puoi farci un bilancio?
Ciao a voi. È un piacere essere di nuovo vostra ospite!
Per quanto riguarda il mio percorso editoriale devo dire che finora sono stata davvero fortunata: mi sono imbattuta quasi per caso in una casa editrice piccola ma onesta che ha sempre creduto in me e che, dal lontano 2008, continua a promuovermi senza sosta. Negli anni i libri della mia trilogia (adesso tetralogia, in effetti) hanno conquistato una propria fetta di affezionati lettori (pochi ma molto buoni, come dico sempre). L’anno scorso, infine, l’avventura del concorso Chrysalide che si è conclusa in maniera emozionante e del tutto inattesa. Era la prima volta che partecipavo a un concorso letterario ed era la prima volta che mi cimentavo in un racconto, per cui tutto mi aspettavo tranne che di ritrovarmi nella rosa dei cinque finalisti della mia sezione, soprattutto considerando l’elevato numero dei partecipanti. Ancora più entusiasmante è stato il successivo progetto Diari dal sottosuolo, per cui non smetterò mai di ringraziare Alessandra e il resto dello staff di Diario di Pensieri Persi.
Sei nata come autrice di urban fantasy, stai continuando per questa direzione e d'altronde sei una grande appassionata del genere. Hai mai pensato di discostarti da questa linea e intraprenderne una nuova?
L’idea di miscelare realtà e fantasia mi ha sempre affascinato, probabilmente perché sono convinta che, al di là delle apparenze, ci sia davvero qualcosa di più, qualcosa che magari definiamo misterioso o soprannaturale solo perché ancora non ne comprendiamo i meccanismi. Pertanto credo che il mio amore per questo genere non tramonterà mai, sia come lettrice che come autrice. Non escludo, però, di fare qualche capatina in ambiti limitrofi e, infatti, ho nel cassetto i primi capitoli di un romanzo fantasy decisamente più “classico”, che forse riprenderò in mano una volta conclusa la saga.
Il tuo racconto affronta la tematica del libero arbitrio e del destino. Com'è nata l'idea? Ma soprattutto, tu credi nel destino?
Purtroppo ci credo. Dico purtroppo perché, proprio come i “Viandanti” del racconto, preferirei che non esistesse e che la nostra libertà di scelta fosse totale, ma ho sempre avuto la brutta sensazione che in qualche modo sia già tutto prestabilito (spero di sbagliarmi, ovviamente). Questo racconto mi ha permesso di trattare dei temi che mi stanno molto a cuore e, non a caso, anche se in maniera meno diretta, finiranno per essere presenti anche nell’ultimo volume de La Saga dell’Averon. La Notte del Destino è nato appunto dalla volontà di affrontare queste tematiche e da alcune esperienze personali.
Non possiamo non cogliere l'occasione per chiederti informazioni sulla tua seguitissima opera. Hai deciso di dividere l'ultimo volume in due parti, la prima delle quali è uscita da poco e consta di ben settecento pagine. Quando uscirà l'episodio definitivo? Puoi darci qualche anticipazione sulla trama?
L’episodio definitivo (Il Mondo di Atlan - Parte Seconda) è attualmente in lavorazione. Per quanto riguarda i tempi questa volta ho deciso di non azzardare date. Ormai ho capito e accettato che i tempi creativi, così come quelli editoriali, sono imprevedibili. Spero solo che i miei fedeli lettori continuino ad avere la pazienza dimostrata finora. Per quanto riguarda la trama, invece, posso solo dire che finalmente tutti i nodi (e sono parecchi, più di quanto immaginassi) verranno al pettine e che ci saranno alcune grosse sorprese.
Ti ripropongo, per i nuovi lettori, una vecchia domanda: quali sono gli autori preferiti di Loredana La Puma? A chi si ispira, in particolar modo?
Quando circa dieci anni fa (come mi sento vecchia) iniziai questa avventura, il mio mito in assoluto era J.K. Rowling (seguita a ruota dal buon Tolkien). Sono stati i suoi romanzi a far nascere in me il desiderio di creare un mondo fantastico tutto mio e non a caso ne Il cerchio si è chiuso, il primo volume della mia Saga, si respira un’atmosfera alquanto “potteriana”. Nel corso del tempo, ovviamente, pur continuando a nutrire grande amore per la saga del famoso maghetto, i miei interessi letterari nel campo del fantastico si sono allargati e di pari passo si è esteso il parco degli autori da cui “assorbo” qualcosa. I miei preferiti cambiano spesso: praticamente ogni volta che scopro un romanzo entusiasmante. Di recente ho cominciato ad apprezzare molto Scott Westerfeld. Spostandoci verso un target più adulto, sono caduta anch’io nella trappola de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (di cui probabilmente non vedremo mai la fine, se Martin continua di questo passo), mentre nel settore fantascientifico sono rimasta stregata da Dan Simmons e dalla sua tetralogia I Canti di Hyperion. Amo gli scrittori che riescono a creare mondi immensi, vividi e coerenti, in cui ci si può perdere e sprofondare al punto da dimenticare tutto ciò che si ha intorno. È questa la sensazione che più amo quando leggo e il mio desiderio più grande è quello di riuscire, come autrice, a regalare ai miei lettori qualcosa di anche lontanamente simile.
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