Durante il
mio ultimo viaggio nella terra degli Highlander, ho avuto modo di osservare da
vicino i luoghi di distribuzione editoriale più significativi di una grande
città quale Glasgow. In quattro giorni ho assaporato il modo in cui la cultura
vive immersa in un paesaggio bucolico, permeato da gusto vittoriano e
propensione alla ricerca. Gli
ultimi dati riguardanti la lettura nel mondo anglosassone sono nettamente differenti dai nostri: il Governo inglese
ha infatti comunicato, riferendosi ai dati statistici rilevati alla fine del
2014, che nonostante la forte propensione per la lettura registrata negli
ultimi anni (grazie a varie campagne promosse dal National Literacy Trust nelle
scuole primarie), circa il 25% della popolazione del Regno Unito non ha mai
letto un libro per diletto. Seppur in diminuzione, dunque, la percentuale di
lettori si aggira intorno al 70%, ben più elevata dell'Italia.
Nel nostro paese
si è registrato non solo un calo nei confronti della lettura in formato cartaceo, ma anche di quella digitale – non sempre la preferita per via del rifiuto di acquistare dispositivi eReader o semplicemente perché il costo dei testi virtuali è
ritenuto proibitivo. I britannici continuano a preferire la prima opzione, nonostante i costi ben più alti dei
volumi (la prima edizione di un qualsiasi testo ha generalmente un costo che si
aggira tra 25 e 30 sterline, intorno ai 35-40 euro per inciso – e questa dovrebbe essere una risposta significativa per chi afferma che in Italia i libri costino troppo).
Davanti all'avanzata degli eBook, come corrono ai ripari le
librerie?
L'interno della libreria Voltaire e Rousseau |
Innanzitutto, è doveroso parlare del sistema di distribuzione editoriale, decisamente
diverso da quello italiano. Trovare un negozio che venda libri non è
impossibile, anzi: li troviamo anche nei negozi d'abbigliamento (ad esempio Urban Ourfitters), sebbene appartengano, per lo più, a particolari settori – indie, saggistica e letteratura "hipster". Le librerie indipendenti
sono pochissime e per lo più dedicate a generi specifici, mentre tantissimi
sono i charity shop (ad esempio Oxfam) che,
oltre a vendere materie derivanti da commercio equo-solidale, hanno una vasta
scelta di testi letterari e dvd di seconda mano, organizzati per genere e
ordine alfabetico.
Una vera scoperta, tra le librerie indipendenti, sono state
due vere istituzioni per la città di Glasgow: la Caledonia Books e Voltaire
& Rousseau. Si tratta di due librerie dell'usato storiche, ma
completamente diverse l'una dall'altra. La Caledonia
Books si trova sulla Great Western Road, una zona ricca di ristoranti,
pasticcerie e pub per tutti i gusti, non lontana dall'Università di Glasgow.
Nata nel 1986, è la culla del sapere storico sulla città e sulla Scozia, al
quale è dedicata la maggior parte degli scaffali, senza dimenticare i classici
e i manuali tecnici (la sezione dedicata alle scienze sociali e alle arti
figurative al piano di sotto è così ricca da lasciare col fiato sospeso).
Orgogliosamente ho potuto notare, tra gli scaffali, alcune copie dei libri di
Umberto Eco e Italo Calvino, ritrovati anche da Voltaire & Rousseau. La sensazione
profonda, in questo spazio enorme occupato da volumi e volumi impilati, è
quella di essere in presenza di un posto
ideale per gli accumulatori seriali. Lo spazio è totalmente occupato dai libri, ma è quasi impossibile cercare un titolo preciso, è più
logico pensare che siano i libri stessi a mostrarsi appetibili e a farsi
scegliere: mia sorella e io abbiamo trovato una copia del Silmarillion in buone condizioni a poco più di due sterline. Un
luogo in cui perdersi è decisamente il sogno proibito di ogni lettore. Passiamo
invece alle temutissime librerie di catena.
Le più famose
e diffuse sul territorio sono Waterstones
e WHSmith. La prima è forse quella
che mi ricorda maggiormente la Feltrinelli per disposizione di volumi e
organizzazione degli spazi: quella visitata da me si trova nel City Centre, a
Sauchiehall Street, consta di ben 4 piani ed è fornita di uno splendido
caffè Costa, che ribadisce il binomio inglese della pausa lettura accompagnata
da una tazza di tè. È un luogo assolutamente conciliante, nel quale si potrebbe
benissimo passare l'intero pomeriggio senza rendersene conto. Il catalogo è
davvero ricco e, oltre ai libri, è vasto l'assortimento di gadget dedicati alla
lettura, soprattutto ai classici: carte da lettera, biglietti da visita, tazze
e cartoleria dedicata a Jane Austen, Charles Dickens e Lewis Carroll – i cui
prezzi sono assolutamente proibitivi. In più, ho trovato un'ampia sezione
dedicata alla collana celebrativa degli 80 anni della Penguin, la Little Black Classics, della quale ho acquistato per me
The
Night is Darkening Round Me di Emily
Brontë e Goblin Market di Christina
Rossetti. Ho notato che non si effettuano particolari sconti sui volumi, se
non quelli applicati ai libri acquistati in prenotazione: ad esempio, al
momento del mio soggiorno era prenotabile il sequel de Il buio oltre la siepe di
Harper Lee, Go set a watchman,
acquistandolo ad un costo del 50% rispetto al prezzo di listino. Passando a WHSmith,
devo dire che non mi fa davvero impazzire, poiché la disposizione mi ricorda
quella della sezione dedicata ai libri degli ipermercati, ma di contro ha uno
sconto permanente dedicato esclusivamente ai tascabili che risulta davvero
succulento: con l'acquisto di un edizione brossura è possibile acquistarne
un'altra a metà prezzo (risparmiando dunque il 25%). Ovviamente si tratta più
che altro di una grande cartoleria dedicata ai libri, ma ammetto che ne
preferisco la versione presente negli aeroporti che, spesso, risulta più
fornita.
In città universitarie
come Glasgow, visto l'elevato costo dei libri nonostante le promozioni offerte
dalle librerie di catena, le librerie dell'usato sono fondamentali per tutti
coloro che non vogliono rinunciare al piacere della lettura scegliendo di dar
nuova casa a un libro dimenticato. Le grandi distribuzioni sopravvivono grazie
ai beni accessori venduti, piuttosto che ai libri, ma soprattutto grazie al
sistema di sconti offerto ai clienti. Sebbene non sia più molto redditizio
possedere una libreria, trovo meraviglioso che luoghi come la Caledonia Books e
Voltaire & Rousseau siano ancora presenti, guardando amaramente a che ne è
stato, nel nostro Paese, di questi piccoli gioielli ormai perduti.
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Che meraviglia! Sono rimasta incantata dalla prima foto. Quando sarà la mia ora voglio morire così: sepolta sotto una montagna di libri!ahaha xD Sono rimasta invece sconvolta nello scoprire che i libri da quelle parti costino così tanto, e noi che ci lamentiamo! Oddio 35-40 euro per un libro non credo li spenderei mai °°
RispondiEliminaCara Vanessa, ti assicuro che Voltaire & Rousseau è ancora più magica dal vivo (ammetto che mi sarebbe piaciuto buttarmi sui libri e trasferirmi lì per sempre). I libri costano così tanto in UK se rilegati e se prime edizioni, ma considera che, a differenza dei nostri volumi, quelli inglesi sono ben curati e stampati su carta di prima qualità. E poi, a differenza di quello che succede in Italia, l'edizione economica viene sempre distribuita entro sei mesi dall'uscita ufficiale di un libro, e questa non supera le 8-9 sterline di prezzo. Reperire un libro, dunque, e pagarlo al prezzo che si desidera, non è così difficile. Grazie di aver contribuito ;)
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