sabato 4 aprile 2015

Il tempio degli Otaku #105: "Akai Mi Hajiketa" di Natsuko Takahashi










Akai Mi Hajiketa 1Salve a tutti e benvenuti ad una nuova puntata de “Il Tempio degli Otaku”! Aprile è appena iniziato e, dopo un inverno che sembrava non dovesse finire mai, è ritornata la primavera. La primavera, la “stagione degli amori”. Quale migliore periodo, quindi, per lasciare un attimo da parte le atmosfere cupe e distruttive che distinguono molte opere per dare spazio ad altre più leggere e spensierate, che parlino dell'innamoramento in tutte le sue forme? Un possibile candidato potrebbe essere il volume unico Akai Mi Hajiketa di Natsuko Takahashi, ancora inedito in Italia. Buona lettura!

Il volume raccoglie sette storie, completamente slegate tra di loro. Scopriamole insieme.
La raccolta si apre con “Lo studio di Hachisu-sensei”. La giovane protagonista adora una serie manga, ma non il suo creatore – Hachisu-sensei, appunto – reo di essere troppo diverso dal carismatico protagonista dell'opera. Hachisu è infatti disordinato, incapace di fare le più comuni faccende di casa, e il suo unico amico è un gatto. Non è con piacere che la ragazza si reca a casa sua per portargli qualcosa da mettere sotto i denti. Tuttavia, un giorno, ha la possibilità di osservarlo al lavoro… e niente sarà più come prima.
Nonostante il ritmo sia un po' troppo affrettato – non è chiaro l'esatto rapporto che lega i due protagonisti, anche se probabilmente sono parenti – il racconto riesce a lasciare un'impressione favorevole nel lettore, per i suoi toni delicati ma, allo stesso tempo, verosimili. Vincente, in particolare, la scelta di concludere la storia nel momento in cui la protagonista capisce chi è veramente Hachisu: il suo turbamento non è espresso a parole, ma l'autrice riesce comunque a comunicarci che qualcosa, in lei, è cambiato. Un inizio molto promettente.

Segue “Counter Punch”, storia di un pugile, Daisuke, che da promessa si è rapidamente tramutato in una barzelletta vivente. La sua sequenza di perdite è talmente impressionante da convincere la sua ragazza, Youko, a lasciarlo. Piuttosto che perdere l'ennesimo incontro, Daisuke è deciso a tornare a vincere, e a chiedere a Youko di ripensarci. Non sarà facile, però…
Con le sue cinquanta pagine, questa storia si dimostra la più lunga ed articolata del lotto. La narrazione, pur focalizzandosi principalmente su Daisuke, mette in mostra anche altri personaggi, come gli amici del protagonista – che non credono riuscirà a realizzare il suo obiettivo, il suo allenatore, e soprattutto Youko. Lungi dall'essere un mero “love interest” l'autrice esamina anche la sua vita e la sua versione dei fatti – diversa da quella di Daisuke. Con questi alti livelli di introspezione psicologica, quindi, anche il sospirato finale non mancherà di lasciare un segno nel lettore.

Nekotakota ha per protagonisti due ragazzini, Kotaro e la sua sempai Ako, che si sta preparando a partecipare a un concorso di scrittura. Peccato solo che Kotaro la disturbi in continuazione; un giorno, per farlo smettere, Ako lo bacia, a suo dire “per farlo stare zitto”. Sarà davvero per quel motivo? Ed anche Kotaro la prenderà in giro per cattiveria, o per attirare la sua attenzione?
Le risposte sono, naturalmente, scontate. Tuttavia, la storia rimane piuttosto gradevole da leggere: la graduale “presa di coscienza” di Kotaro è realistica, e priva dei patetismi e dei drammi che affliggono molti shojo. La scena finale ci fa intravedere la coppia che potrebbero formare questi ragazzini in futuro, lasciando quasi nel lettore il rimpianto di non poterla vedere con i propri occhi.

Il breve “Polter Poster” abbandona i toni pastello del precedente racconto per narrarci una storia molto più vicina alla realtà di tutti i giorni – paradossalmente, vista la vicenda narrata. L'innominato protagonista, tipico ragazzo in tempesta ormonale, trova appeso nella sua stanza un poster piuttosto provocante di una ragazza che lo invita a “soffiarci sopra”. Il nostro non può che cedere; ed ecco che la ragazza prende vita, gli finisce addosso e lo bacia… salvo poi rialzarsi, afferrare una delle sue camicie, salutarlo ed andarsene. Fine.
Racconto leggero e spensierato, che non ci si aspetterebbe da una simile raccolta. Le reazioni del protagonista, inoltre, sono assolutamente realistiche, e non fanno altro che divertire ancora di più il lettore.

Il titolo del quinto racconto, “Love is in the air”, è da prendersi in senso letterale. Il protagonista, Yuge, sale sul tetto della sua casa con l'intento di togliersi la vita. Mentre sta per buttarsi, però, da un elicottero scende una ragazza che gli incita di fermarsi. Lei è la star di un programma televisivo, Wish Granters, il cui scopo è, come si evince dal nome, realizzare i desideri delle persone. E Yuge è stato prescelto per essere il protagonista di una puntata. Neanche l'ammettere il suo più intimo desiderio – togliersi la vita – riuscirà a farla desistere dal suo intento. Anzi: la morte del ragazzo verrà organizzata nei minimi dettagli e trasmessa in televisione, davanti ad un pubblico che “tifa” per lui. L'assurdità della situazione non tratterrà Yuge dall'effettuare il “folle volo”: ma, mentre plana nel vuoto, la vita sembra acquistare improvvisamente un senso…
“Love is in the air” riesce dove molte opere – in tutti i medium – hanno fallito: fa ridere e, al tempo stesso, riflettere. A differenza di Yuge, non si può che rimanere colpiti dalla cura con cui si cerca di realizzare il suo desiderio: il ragazzo, ad esempio, dovrà lanciarsi dal punto più alto del Giappone, e aerei con striscioni comporranno scritte “motivazionali”...Tutto, però, per condurre una persona alla morte. Tanta determinazione da parte della Wish Granter è ammirevole o deplorevole? Fin dove si può spingere la voglia di aiutare le persone?

Di nuovo un cambiamento di atmosfera con “Ricordi di una dolce oliva”. Nelle sue dieci pagine, il protagonista ricorda una ragazzina che ha conosciuto molti anni prima, e che era solita nascondersi in mezzo ai cespugli di olive dolci. È così che – per puro caso – nascerà un bizzarro legame che il ragazzo non dimenticherà mai.
Potremmo quasi definire il racconto un bozzetto, a causa della sua breve durata. Un bozzetto delicato, che richiama alla dolcezza dell'infanzia. Un racconto molto tenero.

Chiude la raccolta “Primo amore”. Un professore incarica una ragazzina, Konno, di scrivere un discorso per la cerimonia di chiusura dell'anno scolastico. Vedendola in difficoltà, le propone di scriverlo come se stesse pensando ad una persona specifica… e la sua mente corre al sempai che le piace, con cui però non ha mai parlato.
A dispetto del titolo, il racconto, più che sul primo amore – che appare in pochissime scene – si concentra sul mondo della protagonista. Il professore, il primo a credere in lei, le sue amiche, sempre pronte a sostenerla, le prove del discorso...Tutti dettagli che ci portano a conoscere Konno molto meglio di quanto sarebbe stato se la storia si fosse concentrata esclusivamente sul suo rapporto con la sua cotta. L'amore non è che uno dei tanti aspetti della vita di Konno, e nonostante le delusioni non è mai troppo tardi per ricominciare e per costruirsi una propria identità. Una morale che molti shojo dovrebbero tenere in considerazione…

Il tratto di Natsuko Takahashi è decisamente gradevole. Nonostante l'evidente uso della computer graphic nei retini, lo stile è piuttosto personale, e denota delle basi tecniche che vanno al di là delle risorse usate. Il character design dei personaggi, inoltre, è piuttosto variegato, riuscendo ad evitare che il lettore si confonda.

“Akai Mi Hajiketa” è un'opera piuttosto leggera, ma non per questo povera di contenuti. Non sempre, per trasmettere emozioni, è necessario affidarsi a trame complicate o a cliché: la vita quotidiana può essere un'ottima fonte di ispirazione, se l'autore ha le capacità narrative necessarie. E questo sembra proprio essere il caso di Natsuko Takahashi, una gradita sorpresa da tenere d'occhio.






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