mercoledì 12 novembre 2014

Recensione: "Non dirmi che hai paura" di Giuseppe Catozzella



Non dirmi che hai paura
Giuseppe Catozzella
Feltrinelli
240 pagine
15,00 €
La storia raccontata da Catozzella sviscera in maniera interessante un racconto di vita che ha come protagonista l'atleta somala Samia Yusuf Omar, che ha partecipato ai Giochi Olimpici del 2008 a Pechino. Una ragazza nata per correre, fatta per gareggiare, il cui destino però è quello atroce del viaggio della speranza, come tanti che, abbagliati dalla possibilità di una nuova vita lontana dalla guerra, si imbarcano su relitti fatiscenti e sovraffollati alla volta dell’Italia.
Quella di Samia è una storia simbolica che dà un volto e un nome ad una tragedia che investe milioni di persone, la volontà di rifugio e la paura della guerra. Il tutto traspare dalla sua voce, che narra la vita dall’infanzia fino all’ultimo viaggio, tra amicizie, allenamenti furtivi e sogni di riscatto che sembrano avverarsi quando la sua perseveranza le permette di arrivare alle Olimpiadi e di diventare un simbolo per le donne mussulmane, nonostante l’ultimo posto.
I personaggi sono ben caratterizzati dal punto di vista psicologico, soprattutto Samia e Ali, il suo migliore amico, o aboowe, fratello. I dialoghi sono abbastanza realistici, soprattutto quando Samia parla con le persone che come lei vogliono raggiungere l’Europa e che gli raccontano gli orrori perpetuati dai trafficanti. Ad avermi scossa è stata la piccola parentesi dedicata ad un incontro con Taliya, quando Samia arriva a Tripoli. La donna racconta che i trafficanti richiedono un’ingente somma per il viaggio in mare: chi non può permettersela, se uomo è riaccompagnato al confine, se donna è costretta a lasciarsi stuprare finché i trafficanti non ritengono abbia saldato il biglietto. Devo dire di essere rimasta abbastanza di stucco quando ho letto la fine, perché l’autore rovescia la medaglia facendoci credere nel lieto fine.

Lo stile di Catozzella è semplice e scorrevole, forse in alcune parti un po’ troppo frammentario e ripetitivo. Ad ogni modo, la lettura risultata più coinvolgente soprattutto dal momento in cui Samia intraprende il Viaggio: lì diventa quasi un reportage, con tanto di “interviste” alle persone che di volta in volta la protagonista si trova accanto. La narrazione lascia il posto alla testimonianza, rinforzando la veridicità della storia. Libertà, uguaglianza, fraternità sono le parole che più hanno peso all’interno del libro, non inserite a caso e soprattutto profondamente significative. Libertà per Samia significa possibilità di riscatto laddove in realtà è vittima delle decisioni degli scafisti; uguaglianza è invece condividere lo stesso destino, vivere in attesa dell’arrivo a destinazione stipata in un container con duecentoventi persone, pregando e condividendo la paura; fraternità è ciò che la lega ad Ali, il suo migliore amico, ma anche a tutte quelle persone che le lasciano testimonianza di ciò che hanno vissuto.
Samia Yusuf Omar
alle Olimpiadi di Pechino 2008
Questo libro lascia l’amaro in bocca e fa commuovere, anche se penso che la storia prevalga sullo stile. Mi compiaccio che sia stato nominato vincitore del Premio Strega Giovani dagli stessi ragazzi, perché ritengo che sia importante che questi vengano a contatto con questo tipo di testimonianza, ben lontana dalle storie che spesso vengono imposte alla lettura nel corso degli anni della scuola secondaria. L’appello è quello di lasciare che i giovani si avvicinino a questo tipo di letteratura che, seppure imperfetta, può dare loro spunto di riflessione e spingerli a documentarsi maggiormente sull’attualità, ritrovando una sensibilità per l’altro che, complici le normative vigenti, sembra essersi del tutto esaurita.



Voto: 

3 commenti:

  1. Mi sembra un libro molto interessante, proprio del tipo che leggerei. Poco fa ho letto "Ulisse da Baghdad", di Eric-Emmanuel Schmitt, che narra pressoché la stessa storia, incentrandosi però di più sul viaggio del protagonista, Saad, paragonandolo appunto ad un moderno Ulisse.

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    1. Grazie per il suggerimento, sarà utile a chi passa di qua! :)

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  2. È stupefacente. ..si legge con naturalezza e ti fa commuovere veramente tanto...ti lascia una malinconia per il fatto che purtroppo è la realtà cruda..scritto veramente bene..una lode allo scrittore

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