Non dirmi che hai paura
Giuseppe Catozzella
Feltrinelli
240 pagine
15,00 €
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La
storia raccontata da Catozzella sviscera in maniera interessante un racconto di
vita che ha come protagonista l'atleta somala Samia Yusuf Omar, che ha
partecipato ai Giochi Olimpici del 2008 a Pechino. Una ragazza nata per
correre, fatta per gareggiare, il cui destino però è quello atroce del viaggio
della speranza, come tanti che, abbagliati dalla possibilità di una nuova vita
lontana dalla guerra, si imbarcano su relitti fatiscenti e sovraffollati alla
volta dell’Italia.
Quella
di Samia è una storia simbolica che dà un volto e un nome ad una tragedia che
investe milioni di persone, la volontà di rifugio e la paura della guerra. Il
tutto traspare dalla sua voce, che narra la vita dall’infanzia fino all’ultimo
viaggio, tra amicizie, allenamenti furtivi e sogni di riscatto che sembrano
avverarsi quando la sua perseveranza le permette di arrivare alle Olimpiadi e
di diventare un simbolo per le donne mussulmane, nonostante l’ultimo posto.
I
personaggi sono ben caratterizzati dal punto di vista psicologico, soprattutto
Samia e Ali, il suo migliore amico, o aboowe,
fratello. I dialoghi sono abbastanza realistici, soprattutto quando Samia parla
con le persone che come lei vogliono raggiungere l’Europa e che gli raccontano
gli orrori perpetuati dai trafficanti. Ad avermi scossa è stata la piccola
parentesi dedicata ad un incontro con Taliya, quando Samia arriva a Tripoli. La
donna racconta che i trafficanti richiedono un’ingente somma per il viaggio in
mare: chi non può permettersela, se uomo è riaccompagnato al confine, se donna
è costretta a lasciarsi stuprare finché i trafficanti non ritengono abbia
saldato il biglietto. Devo dire di essere rimasta abbastanza di stucco quando
ho letto la fine, perché l’autore rovescia la medaglia facendoci credere nel
lieto fine.
Lo
stile di Catozzella è semplice e scorrevole, forse in alcune parti un po’
troppo frammentario e ripetitivo. Ad ogni modo, la lettura risultata più
coinvolgente soprattutto dal momento in cui Samia intraprende il Viaggio: lì
diventa quasi un reportage, con tanto di “interviste” alle persone che di volta
in volta la protagonista si trova accanto. La narrazione lascia il posto alla
testimonianza, rinforzando la veridicità della storia. Libertà, uguaglianza,
fraternità sono le parole che più hanno peso all’interno del libro, non
inserite a caso e soprattutto profondamente significative. Libertà per Samia
significa possibilità di riscatto laddove in realtà è vittima delle decisioni
degli scafisti; uguaglianza è invece condividere lo stesso destino, vivere in
attesa dell’arrivo a destinazione stipata in un container con duecentoventi
persone, pregando e condividendo la paura; fraternità è ciò che la lega ad Ali,
il suo migliore amico, ma anche a tutte quelle persone che le lasciano
testimonianza di ciò che hanno vissuto.
Samia Yusuf Omar alle Olimpiadi di Pechino 2008 |
Questo libro lascia l’amaro in bocca e
fa commuovere, anche se penso che la storia prevalga sullo stile. Mi compiaccio
che sia stato nominato vincitore del Premio Strega Giovani dagli stessi
ragazzi, perché ritengo che sia importante che questi vengano a contatto con
questo tipo di testimonianza, ben lontana dalle storie che spesso vengono
imposte alla lettura nel corso degli anni della scuola secondaria. L’appello è
quello di lasciare che i giovani si avvicinino a questo tipo di letteratura
che, seppure imperfetta, può dare loro spunto di riflessione e spingerli a
documentarsi maggiormente sull’attualità, ritrovando una sensibilità per
l’altro che, complici le normative vigenti, sembra essersi del tutto esaurita.
Voto:
Mi sembra un libro molto interessante, proprio del tipo che leggerei. Poco fa ho letto "Ulisse da Baghdad", di Eric-Emmanuel Schmitt, che narra pressoché la stessa storia, incentrandosi però di più sul viaggio del protagonista, Saad, paragonandolo appunto ad un moderno Ulisse.
RispondiEliminaGrazie per il suggerimento, sarà utile a chi passa di qua! :)
EliminaÈ stupefacente. ..si legge con naturalezza e ti fa commuovere veramente tanto...ti lascia una malinconia per il fatto che purtroppo è la realtà cruda..scritto veramente bene..una lode allo scrittore
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