lunedì 31 ottobre 2016

Recensione: Trigger Warning di Neil Gaiman

Trigger Warning, Neil Gaiman
Mondadori
307 pagine, 19,90 euro
C’è una notevole varietà di storie in questa antologia di ventiquattro racconti (in parte inediti, in parte Trigger Warning non è altro che l’avviso che il contenuto di un libro, di un racconto, di un telefilm, di un film potrebbe scatenare effetti sgradevoli su persone particolarmente sensibili.
pubblicati singolarmente in altre raccolte) a firma di Neil Gaiman, sia per quanto riguarda i generi, sia per quanto riguarda la lunghezza. La scelta di inserire delle poesie, abbastanza inconsueta per una pubblicazione di questo tipo, si rivela una scelta di grande effetto, e anche l’introduzione, dove l’autore spiega il significato dell’espressione che ha dato titolo alla raccolta, risulta particolarmente interessante:
Gaiman afferma che tutte le storie dovrebbero portare questa dicitura, perché in grado di condurre a luoghi dove non si pensava di andare, minare le nostre certezze, riportare a un passato dal quale si stava fuggendo o mostrare proprio ciò di cui si ha più paura.

Il lettore viene inoltre avvisato che questo libro non contiene racconti omogenei, e che quasi ognuno di essi non finisce bene per almeno uno dei personaggi. Viene poi spiegata con dovizia di particolari la genesi che ha dato vita ai ventiquattro brani. È lasciata comunque al singolo lettore la facoltà di scegliere se gustarsi semplicemente la lettura dell’antologia, oppure se affiancarla ai commenti scritti dall’autore.

Le storie di Gaiman coprono qualunque ramo del fantastico, dalle storie di fantasmi alla fantascienza, da Doctor Who a Sherlock Holmes, dallo Shadow di American Gods alla Bella Addormentata, passando per poemi, streghe e poesie.
Il suo stile di scrittura è, come al solito, molto pulito e decisamente efficace. I racconti sono sempre ben strutturati, in molti casi inquietanti. Lo stile di Gaiman è sempre riconoscibile, a tratti onirico, malinconico e drammatico laddove necessario, ironico all’occorrenza, talora capace di stupire con dei finali a effetto.

Chi ha apprezzato American Gods, romanzo che è valso allo scrittore numerosi premi letterari, sarà lieto di leggere il racconto Cane Nero, ambientato nel medesimo universo narrativo, con protagonista Shadow Moon. La sensazione di déjà vu non finisce qui: l'antologia contiene infatti anche Le Niente in Punto, in cui il protagonista è nondimeno che il celebre Doctor Who dell’omonima serie TV, di cui lo stesso Gaiman ha sceneggiato alcuni episodi (in questo racconto c’è però una piccola stonatura: la nota cabina del telefono blu, macchina del tempo nonché astronave del Dottore, viene tradotta come la Tardis, anziché il Tardis come in tutte le versioni televisive italiane). Come se non bastasse, ritroviamo un perfetto Sherlock Holmes nel racconto Il Caso della Morte e del Miele, che ci metterà di fronte ai fatti che precedono e seguono la morte di Mycroft, fratello maggiore del noto detective.
Particolarmente riuscito anche il racconto Arancione, una sorta di esercizio di stile in cui la storia si deve estrapolare dalle risposte date da una ragazza a un interrogatorio, di cui è riportata la mera trascrizione.
In Click-Clack Sacchetto sbatacchiante troviamo la conferma che le storie per bambini possono essere le più paurose. Soprattutto quando a raccontarle è un bambino.

In conclusione: l’antologia di racconti Trigger Warning, la terza firmata da Neil Gaiman, si pone nel solco già tracciato dall’autore, che conferma di riuscire a lavorare abilmente con il genere fantastico in modo semplice e naturale, riuscendo ad affrontare molteplici tematiche e diversi punti di vista. È poi la capacità di reinventarsi in ogni racconto che rende difficile al lettore allontanare gli occhi dalle pagine del libro.

Voto: 


5 commenti:

  1. Sono ancora più convinta di voler leggere questa raccolta :)

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  2. ciao, sono il traduttore di questi racconti. volevo solo precisare che "la Tardis", per quanto possa spiazzare gli spettatori di Doctor Who, è stata una scelta precisa e quasi obbligata. Nella serie originale, infatti, la cabina è femminile e Gaiman, sia nel racconto sia negli episodi che ha sceneggiato (uno si intitola non a caso "La moglie del Dottore" e la moglie è appunto... la Tardis) gioca molto su questo rapporto quasi amoroso. da cui la necessità, ahimè, di tradurla al femminile

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    1. Ciao Carlo, sono Gianluca, ti ringrazio per aver commentato esponendoci le ragioni che hanno portato a questa scelta. Le tue motivazioni sono assolutamente inoppugnabili e rendono tutto molto chiaro. Se nelle prime traduzioni italiane della serie tv avessero seguito i tuoi suggerimenti avremmo sicuramente evitato questi malintesi. Purtroppo, per me come per molti appassionati del Dottore, chiamarlo "il Tardis" è un'abitudine ormai forse troppo radicata per passare in modo così rapido e indolore a "la Tardis". A parte questa differenza di opinioni (la logica è dalla tua parte, lo ammetto, ma la consuetudine per me è troppo radicata), complimenti per l'ottimo lavoro!

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  3. Neil Gaiman at his best is on display in "Trigger Warning: Short Fictions and Disturbances" -- a collage of shorter pieces, ranging from darkly enchanting novellas to magical little puffs of whimsy. There are more things in heaven and earth than are dreamt of in our philosophy, but a few of them can be found here.

    Penelope
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