domenica 27 settembre 2015
Video: Unread Book Tag #2 Speciale saggistica
Ciao a tutti! A grande richiesta, eccovi il video dedicato ai saggi che posseggo, sia quelli che devo leggere che quelli che ho già letto. Sono ansiosa di sapere se avete qualcos'altro da suggerirmi, sono sempre a caccia di nuovi titoli :D
venerdì 25 settembre 2015
Recensione: Misteri di una notte d'estate di Giulia Mastrantoni
Misteri di una notte d'estate, Giulia Mastontoni
Montag
55 pagine, 12.00 euro
|
Ci riesce bene Giulia Mastantoni, studentessa di Lingue, vincitrice del primo premio per la sezione Narrativa Giovani al concorso internazionale Napoli Cultural Classic. Quella che mi accingo a recensire è una collezione di cinque storie concentrate in cinquantacinque pagine e legate tutte dal filo conduttore della realtà al di fuori dell’apparenza.
Il primo racconto, Misteri di una notte d’estate, dà il titolo all'antologia, una storia divertente giocata su un buon ritmo dialogico. La protagonista è Barbara, costretta a letto da una frattura all'osso sacro, che decide di indagare sulla causa dei rumori molesti che sente arrivare dall'esterno della propria abitazione. Riconoscete sicuramente il riferimento a La finestra sul cortile di Hitchcock, dove il fotografo Jeff, con la gamba ingessata, osserva il vicinato dalla sua finestra e diventa, suo malgrado, spettatore di un delitto. Al contrario della pellicola, Barbara si cala in un’indagine divertente che l'avvicina a un ragazzo alla ricerca del proprio cane scomparso, e a un avvocato mascherato da Spiderman che organizza feste in assenza della moglie.
Il gallo di mezzanotte, secondo racconto, ironizza sulle pretese femminili riguardo l'uomo ideale. La signora Pranley vive da sola e sogna l'uomo “comune”. Un giorno le viene regalato un gallo “da compagnia”, il quale canta dalle 22.00 fino a mezzanotte di ogni sera, quando alla porta della donna si presenta un uomo ogni volta diverso. Riuscirà a trovare l’amore tra gli uomini condotti a lei dal caso? Attraverso una scrittura divertente e delirante. vengono enfatizzati gli stereotipi del principe azzurro e della donna sola, vecchia e zitella, capovolgendo il senso comune dell'istituzionalizzazione dei rapporti e dei valori, come anche la necessità di trovare la propria metà in giovane età.
Il corpo di Silvia e Beatrice non ama è più complicato di quello che vuole dare a vedere. Raccontare la dualità che risiede nell’animo umano è difficile, ma l'autrice ci riesce bene affidandosi a una doppia identità che esplica la difficoltà di scendere a patti con il proprio corpo e i propri limiti, la “disabilità in amore” intesa come incapacità di accettarsi e di relazionarsi con gli altri, “di farsi amare e di rapportarsi in modo sano al sesso”.
Assalto al castello smorza i toni del racconto precedente con una storia giocata sull’assurdo, ovvero sull’idea di come un pasticcio provocato da un cane a una festa di compleanno abbia reso il suo padrone ricco e sicuro delle proprie scelte lavorative.
In ultimo, Elise, è la storia più intensa e tragica, impregnata di toni noir e amari, nella quale la protagonista trasforma la disperazione di essere considerata mero oggetto di godimento sessuale in furia omicida, decidendo di metter fine alla vita di chi guarda al piacere personale senza offrirle nessun sentimento. Personalmente, l'ho letta come la metafora dell'animo umano che si piega e spezza quando si rende conto di aver affidato tutto all'altro e in cambio non riceve nulla.
Tutti i cinque racconti sono accomunati da una scrittura essenziale e ben calibrata, che rende l’antologia gradevole e ricca di spunti di riflessione nonostante la sua brevità. Sono curiosa di leggere altro di questa giovane esordiente perché, a differenza di tanti racconti che ho letto, ha saputo coinvolgermi e tenermi incollata alle pagine senza cadere nel banale. Davvero un'ottima lettura.
Voto:
martedì 22 settembre 2015
Recensione in ANTEPRIMA: Il canto del ribelle – la vera storia di Loki di Joanne Harris
Il canto del ribelle, Joanne Harris Garzanti |
Dopo l’apprezzata trilogia iniziata con Runemarks, tradotto in Italia con il titolo Le parole segrete,
Joanne Harris è tornata nel mondo norreno con quello che abbiamo ormai capito essere il suo personaggio preferito: Loki, il dio degli inganni.
Nel 2014 usciva The Gospel of Loki, una sorta di prequel a Runemarks (ambientata dopo il Ragnarok), in cui Loki rinarra molte delle avventure contenute nell’Edda, fino alla fine dei mondi, dal suo punto di vista. Il dio accusa Odino di usare le parole per far volgere i fatti a suo vantaggio e per prendersi troppe libertà poetiche, e si propone quindi di lasciare ai posteri anche la sua versione della storia.
La novità è che, a oltre un anno dalla sua uscita, anche i lettori italiani potranno finalmente avere fra le mani questa nuova fatica della Harris. L’8 ottobre esce, infatti, per Garzanti, Il canto del ribelle – la vera storia di Loki. Riteniamoci molto fortunati, perché il primo titolo scelto dalla casa editrice italiana di cui si dava notizia era l'azzeccatissimo "Il vangelo di Loki".
Il libro ci catapulta nel mondo della mitologia norrena e ci fa camminare fra le mura di Asgard, la città degli Aesir e dei Vanir, per incontrarne i suoi abitanti. Loki osserva i suoi carcerieri con un occhio estremamente moderno, non esitando a metterne in luce le debolezze e i vizi e a conferire alle divinità un aspetto tutt’altro che terreno. Non abbiate paura, quindi, di imbattervi in un poema epico d’altri tempi. Loki narra in modo accorto e contemporaneo, eppure, questo linguaggio che potrebbe sembrare quasi anacronistico ben si sposa con il suo personaggio, scanzonato e per nulla incline a frenare la lingua o le azioni in virtu di un senso di bene comune che non gli è proprio.
Loki inizia a narrare dall’alba dei tempi, dalla nascita del mondo secondo le leggende più diffuse fino al suo primo incontro con Odino, il momento chiave della sua vita, quando lascia il Caos e sceglie di prendere forma per aiutare gli dèi nella loro lotta per la sopravvivenza.
Loki è un dio estremamente interessante che bilancia Ordine e Caos, i due componenti fondamentali della mitologia norrena. Non è mai noioso perché non risponde alle leggi dell’uno né dell’altro. È un personaggio che vive di espedienti ma dalla mente acuta, che si mette nei guai ma sa sempre come uscirne. Loki è la figura chiave per i mondi, quello che muove tutto. Peccato che per ogni problema che risolve ne crea altrettanti: non per nulla Jormungandar, la serpe che distruggerà il mondo, Fenrir, il lupo gigante e Hel, la regina dell’inferno sono figli suoi.
La scrittura, come sempre quando si tratta della Harris, è magica e sa trasportare il lettore in modo fin troppo rapido vero la fine. I personaggi rubati alla mitologia assumono dei contorni nuovi e pur stereotipati come sono spesso gli dei rivelano nuove profondità e nuove contraddizioni che ce li rendono più vicini e più vivi. All’interno di The Gospel of Loki ci sono alcuni strascichi della cristianizzazione che l’Edda aveva subito, come il fatto che Loki e i suoi simili vengano chiamati demoni, termine che venne utilizzato solo dopo che i miti furono scritti e già modificati dalla nuova religione. Del resto dividere le due componenti, quella pagana e quella cristiana, non è un lavoro facile e comunque il senso di quello che la Harris narra è perfettamente chiaro, anzi, forse così lo è ancora di più. L’uscita in Italia di questo libro non può che rallegrare i fan della Harris e quanti amano il mito norreno, perché è un’opera curata, ben scritta e molto piacevole da leggere. La Harris è riuscita a far sembrare nuova una cosa antica come l’Edda, ed è riuscita a farlo con la solita classe che la distingue, qualsiasi cosa scriva. Se la sua prima prova fantasy (Runemarks) era ben riuscita ma ancora ingenua, in The Gospel of Loki si coglie un nuovo vigore che non può che affascinare.
Un libro affascinante, narrato dal punto di vista di un personaggio che non rispetta i comuni canoni eroici. Loki non ha coscienza (o così vuole farci credere), non ha restrizioni morali o tabù, non ha sentimenti particolari se non la rabbia per essere stato imbrogliato. Non è una scelta di vita, è la sua stessa natura. Un protagonista avvero atipico che rende ancora più avvincente la narrazione.
Un libro affascinante, narrato dal punto di vista di un personaggio che non rispetta i comuni canoni eroici. Loki non ha coscienza (o così vuole farci credere), non ha restrizioni morali o tabù, non ha sentimenti particolari se non la rabbia per essere stato imbrogliato. Non è una scelta di vita, è la sua stessa natura. Un protagonista avvero atipico che rende ancora più avvincente la narrazione.
sabato 19 settembre 2015
A trent'anni dalla morte di Calvino: la vita, la militanza e le commemorazioni oggi nelle città italiane
A cura di Tonino Mangano.
Dopo una vita di studi, viaggi, lotte e militanza politica, trent'anni fa si spegneva Italo Calvino, una delle più autorevoli voci della letteratura italiana del Novecento. Le sue opere hanno saputo attrarre un pubblico vasto e variegato e rappresentano, ancora oggi, un esempio significativo di sperimentazione letteraria a lungo campo. A Calvino si deve una delle più interessanti riflessioni sul valore della letteratura, contenuta in "Lezioni Americane", come anche opere volte a raccontare lo sviluppo della vita nell'Universo ("Le Cosmicomiche") o a spiegare le più grandi inquietudini del secolo ambientandole nel medioevo ("I nostri antenati").
In quello che sembra delinearsi come l’anno di Calvino, alcune delle novità del 2015 legate alla figura del “favolista” d’adozione sanremese riguardano il mondo del disegno.
Tre artisti americani dell’Ohio hanno portato avanti, fin dall’aprile del 2014, il progetto denominato “Seeing Calvino”, con cui hanno dato forma e colore alle 55 città invisibili dell’autore. Alcune delle loro opere sono visibili sul sito Seeing Calvino, (per un collegamento diretto e per un numero maggiore di opere CLICCA QUI)
Anche altri artisti si sono cimentati nell’impresa di dare forma ad alcune delle città inventate dalla fervida immaginazione di Calvino. Per avere una visione di insieme più esemplificativa si rimanda a QUESTO LINK).
Ricordando quanto sia elevato il debito che il mondo contemporaneo ha nei confronti di un letterato illustre come Italo Calvino, tanto da render necessarie delle celebrazioni in suo onore nelle città che lo hanno ospitato e accolto nei suoi ultimi giorni di vita, prima di segnalarvi gli eventi in programma, ecco alcuni cenni sulla vita di questo importante scrittore.
Nato il 15 ottobre 1923 a Santiago de las Vegas presso L’Avana, Calvino arriva con la famiglia in Italia nel ’25, passa la sua infanzia in Liguria, per poi spostarsi a Firenze e Torino per motivi di studio. Dopo il sequestro dei genitori ad opera dei nazisti e la fondazione della Repubblica di Salò, si avvicina al Pci («La mia scelta del comunismo non fu affatto sostenuta da motivazioni ideologiche. Sentivo la necessità di partire da una “tabula rasa” e perciò mi ero definito anarchico […]. Ma soprattutto sentivo che in quel momento quello che contava era ‘azione; e i comunisti erano la forza più attiva e organizzata»), con il quale milita come partigiano tra il ’44 e il ’45: questa sarà un’esperienza che lo segnerà e che gli permetterà di consacrare il suo nome alla letteratura, visto l’argomento trattato nel suo primo romanzo, "Il sentiero dei nidi di ragno", un’analisi quanto mai oggettiva della sua esperienza da partigiano sulle Prealpi liguri.
La sua vita intellettuale, dopo la fine dell’esperienza di guerra, può contare sui contatti stretti con Elio Vittorini, Cesare Pavese, e con filosofi del calibro di Norberto Bobbio, alcuni dei quali gli permetteranno di collaborare con riviste culturali o con case editrici, in special modo l’Einaudi («Il massimo della mia vita l’ho dedicato ai libri degli altri, non ai miei. E ne sono contento, perché l’editoria è una cosa importante nell’Italia in cui viviamo e l’aver lavorato in un ambiente editoriale che è stato di modello per il resto dell’editoria italiana, non è cosa da poco») che gli affiderà la direzione della collana "Centopagine".
Calvino muore nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1985, all’ospedale Santa Maria della Scala di Siena.
Calvino muore nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1985, all’ospedale Santa Maria della Scala di Siena.
In suo ricordo, alcuni dei suoi amici (tra cui il già citato Bobbio), nel 1985 fondarono il Premio Italo Calvino, ad oggi uno dei più rinomati premi per autori inediti.
Il trentennale della morte di Calvino sarà un ottimo modo per ricordare la vita e le opere di un autore che continua a far riflettere, emozionare e divertire per mezzo delle sue opere, che molti critici hanno definito dallo stampo “fiabesco”.
Come ogni volta che si incontri, si scopra o riscopra un autore degno di tale titolo, sembra d’obbligo consigliare, a ogni nuovo appassionato o semplice curioso, di cimentarsi nella lettura della ricca e mai noiosa o ripetitiva bibliografia di un autore dalla poetica originale e dagli interessi poliedrici.
Ecco gli eventi in programma per oggi a Sanremo, Siena e Monopoli
Sanremo
Sanremo (luogo in cui la famiglia Calvino si trasferì al ritorno da Cuba) utilizzerà la Biblioteca civica dott. Francesco Corradi come sede privilegiata delle celebrazioni. Giorno 19, nell’atrio della biblioteca sarà inaugurata l’area allestita con pannelli che mostrano la città ai tempi di Calvino (Spazio Calvino a Sanremo), e questo evento sarà accompagnato dalla lettura di brani a cura del Liceo Cassini. La serie di pannelli sarà integrata da una mostra dal titolo “Calvino e le sue radici”, aperta da settembre a ottobre.
Nelle ore pomeridiane del 19 settembre, sempre dalla Biblioteca, partiranno escursioni per visite guidate ai luoghi cari allo scrittore. Per le prenotazioni alla passeggiata calviniana, ci si può rivolgere a questo numero 338/1375423.
Un’ulteriore curiosità che non dovrebbe sfuggire ai bibliofili o agli appassionati di Italo Calvino, è il Fondo librario dei genitori di Calvino, patrimonio che lo stesso Italo e il fratello Floriano donarono alla Biblioteca civica nel 1979. Il Fondo Librario dei Calvino è stato arricchito nel corso degli anni da una raccolta di opere di studi critici sui lavori dell’autore sanremese, e sarà possibile visitarlo nello stesso periodo della mostra “Calvino e le sue radici”.
Siena
La seconda città che ha accolto Calvino nei suoi ultimi istanti è Siena, eletta Capitale Italiana della Cultura 2015.
Sono tre gli appuntamenti dedicati a Calvino e che hanno preso il via ieri, 18 settembre.
Da venerdì 18 a domenica 20, a Santa Maria della Scala (ex ospedale in cui si spense Calvino ed oggi divenuto un centro monumentale) si potrà assistere alla videoinstallazione di Vanessa Rusci e Andrea Bassega, due artisti che narreranno di una Siena “Invisibile” per mezzo di immagini e video.
Nello stesso sito, sarà allestita la mostra di Ivano Tagetto, compositore di venti sculture di personaggi liberamente ispirati a Sofronia, una delle città invisibili. Il nome evocativo della mostra e che fa percepire la sua natura calviniana, è proprio “Siena Città Invisibile che si percepisce”. La mostra sarà aperta al pubblico dal 19 settembre al 1 novembre.
Il terzo e ultimo evento della rassegna di eventi dedicati a Calvino nella cornice senese, non sarà dedicato a un pubblico prettamente adulto, ma anche ai più giovani. Dal 19 settembre al 15 ottobre, presso la galleria di Palazzo Patrizi (Casa della Città), sarà possibile ammirare la mostra multimediale “Le visibili città invisibili” a cura dell’associazione 47Rosso di Firenze. Alla mostra saranno date delle caratteristiche dal taglio più interattivo, per mezzo di laboratori didattici dedicati alle scuole. Ma oltre ai laboratori, la mostra presenterà una ricca offerta di espressioni artistiche che abbracciano i più svariati campi di interesse: dall’incisione alla musica, dall’arte cinematografica alla lettura teatrale.
Monopoli
Anche Monopoli non si tira indietro dal clima fervente di attività che accompagna il ricordo di Calvino.
Sabato 19 settembre, alle ore 21:00, nella Chiesa S. Maria Amalfitana sarà organizzato un reading musicale di tre racconti tratti dalle Cosmicomiche. Il reading sarà incentrato sul dialogo tra due voci narranti e un contrabbasso.
venerdì 18 settembre 2015
International new releases #14: Fall preview
L'estate non è ancora giunta al termine, ma il mondo dell'editoria si sta preparando a distribuire nuovi volumi che segneranno l'arrivo dell'autunno nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Non possiamo che citare come prima uscita - e ben prima dell'equinozio di settembre - un nuovo atteso inedito volume del pioniere del genere fantasy JRR Tolkien, che non mancherà di soddisfare i suoi fan. Secondo le notizie riportata dalla Tolkien Society, The Story of Kullervo è stato scritto da Tolkien nel 1914 ed è la sua rielaborazione e rivisitazione della saga finlandese di Kalevala. La storia è importante nello sviluppo del mondo leggendario di Tolkien, poiché fornisce le prime informazioni sulla storia di Túrin Turambar, eroe tragico del Silmarillion e The Children of Hurin.
Nel mese di ottobre sarà la volta di un racconto dall'autore de L'amore bugiardo (Gone Girl, in originale) apparso in origine con il titolo di What Do You Do? nell'antologia di George R. R. Martin Rogues. The Grownup di Gillian Flynn è la storia di una donna che non crede nei fenomeni paranormali ma cerca di arricchirsi fingendo di essere in grado di scacciare gli spiriti da una casa vicina. Dopo una serie di fatti inspiegabili, comincia a pensare che in realtà le entità soprannaturali esistano.
Novembre arriverà con un nuovo romanzo di Isabel Allende. The Japanese Lover è una storia d'amore che spazia nel tempo, tra generazioni e continenti, esplorando questioni quali l'identità, l'abbandono e la redenzione in un tributo commovente alla costanza del cuore umano in un mondo sconvolto dal continuo divenire.
Ultimo ma non meno importante, il libro ispirato alle meravigliose illustrazioni che William Blake accompagnava alle sue poesie. Il designer della bellissima raccolta Penguin Hardcover Classics, Coralie Bickford-Smith, presenta The Fox and the Star, una favola splendidamente illustrata sulla perdita, l'amicizia e il coraggio, che invita i lettori giovani e adulti a "guardare in alto oltre le vostre orecchie" alla scoperta del significato dell'amicizia.
Ecco la sinossi dei libri cheho citato sopra. Spero che abbiate gradito queste buone nuove.
A presto per un altro assaggio delle migliore uscite anglosassoni.
Summer has not come to an end yet but the publishing world is getting ready to release new books that will leave a mark on the UK and US Fall. First of all - and well ahead of the September equinox- , a new book by the master of fantasy JRR Tolkien will please his fans. According to The Tolkien Society reports, The Story of Kullervo was written by Tolkien in 1914 and was his own reworking and re-imagining of the Finnish Kalevala saga. The story is significant in the development of Tolkien's legendarium as it provided the basis for Túrin Turambar, a tragic hero of The Silmarillion and The Children of Hurin.
In October it will be the time of a short story by the Gone Girl’s author, which appeared originally as What Do You Do? in George R. R. Martin's Rogues anthology. Gillian Flynn's The Grownup is the story of a woman who does not believe in paranormal phenomena but tries to enrich herself by pretending to be able to drive away the spirits from a neighbor house. After a series of inexplicable facts, she begins to think that spirits really exist.
November comes with a new novel by New York Times Bestselling Author Isabel Allende. The Japanese Lover is a lovestory that sweeps through time, generations and continents exploring questions of identity, abandonment and redemption as a moving tribute to the constancy of the human heart in a world of unceasing change.
Last but not least, the book that was inspired by William Blake’s poems illustrations. From the award-winning designer of the iconic Penguin Hardcover Classics Coralie Bickford-Smith, The Fox and the Star is a beautifully illustrated fable about loss, friendship, and courage, that guides readers both young and grown-up to "look up beyond your ears" discovering the meaning of friendship.
Here are the synopsis of the books I have mentioned above. I hope you have enjoyed that news.
See you soon for another bite of English new releases.
Kullervo, figlio di Kalervo, è forse il più oscuro di tutti i personaggi di Tolkien. 'Hapless Kullervo', come Tolkien lo ha chiamato, è un giovane orfano sfortunato, dotato di poteri soprannaturali e tediato da un tragico destino.
Cresciuto nella fattoria del mago oscuro Untamo, che ha ucciso suo padre, rapito sua madre e cercato per tre volte di ucciderlo quando era ancora un ragazzo, Kullervo è salvo solo grazie all'amore della sua gemella Wanona e protetto da Musti, un cane nero che lo difende dai malefici. Quando Kullervo viene venduto come schiavo giura vendetta contro il mago, ma imparerà che, anche dopo aver ottenuto la sua rivalsa, non c'è scampo al destino crudele.
Kullervo son of Kalervo is perhaps the darkest and most tragic of all J.R.R. Tolkien’s characters. ‘Hapless Kullervo’, as Tolkien called him, is a luckless orphan boy with supernatural powers and a tragic destiny.
Brought up in the homestead of the dark magician Untamo, who killed his father, kidnapped his mother, and who tries three times to kill him when still a boy, Kullervo is alone save for the love of his twin sister, Wanona, and guarded by the magical powers of the black dog, Musti. When Kullervo is sold into slavery he swears revenge on the magician, but he will learn that even at the point of vengeance there is no escape from the cruellest of fates.
Publisher: HarperCollins
Pages: 300
Release date: August 27th
Una giovane donna si mantiene fingendo di fornire assistenza come medium a prezzi modici, lavorando al Spiritual Palms (insieme a qualche attività illegale di sesso soft-core sesso per arrotondare). Ha un salario decente e, per lo più, dice alla gente quello che essa vuole sentirsi dire. Poi incontra Susan Burke, trasferitasi in città da circa un anno insieme al marito e al figliastro Miles, di 15 anni. Vivono in una casa vittoriana chiamata Carterhook Manor, costruita nel 1893. Susan è convinta che qualche spirito malevolo abiti la loro casa, e prenda possesso del figliastro. Ha anche trovato rivoli di sangue sul muro. La giovane "sensitiva" non crede negli esorcismi o nel soprannaturale, ma lo vede come un'opportunità per fare un sacco di soldi. Tuttavia quando entra in casa per la prima volta e incontra Miles, comincia a percepire qualcosa di strano, come se qualcosa in casa la stia osservando, in attesa, aspettando il tempo giusto per....
A young woman is making a living, faking it as a cut-price psychic working at Spiritual Palms (with some illegal soft-core sex work on the side). She makes a decent wage - mostly by telling people what they want to hear. But then she meets Susan Burke. Susan moved to the city one year ago with her husband and 15-year old stepson Miles. They live in a Victorian house called Carterhook Manor, built in 1893. Susan has become convinced that some malevolent spirit is inhabiting their home, and taking possession of the stepson. She has even found trickles of blood on the wall. The young woman doesn't believe in exorcism or the supernatural, but she does see an opportunity to make a lot of money. However when she enters the house for the first time, and meets Miles, she begins to feel it too, as if the very house is watching her, waiting, biding its time....
Publisher: Weidenfeld & Nicolson
Pages: 80
Release date: October 27th
The Japanese Lover - Isabelle Allende
Nel 1939, quando la Polonia cade sotto il dominio nazista, i giovani genitori di Alma Belasco la mandano a vivere al sicuro con la zia e lo zio nel loro imponente palazzo di San Francisco. Lì, mentre il resto del mondo va in guerra, lei incontra Ichimei Fukuda, figlio tranquillo e gentile del giardiniere giapponese della famiglia. Senza destare sospetti, tra loro sboccia una tenera storia d'amore ma, dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor, i due sono vengono crudelmente divisi quando Ichimei e la sua famiglia, come tanti altri giapponesi americani, vengono dichiarati nemici e forzatamente trasferiti in campi di internamento gestiti dal governo degli Stati Uniti. Nel corso della loro vita, Alma e Ichimei si ricongiungeranno ancora e ancora, ma il loro sarà un amore che saranno sempre costretti a nascondere al mondo.
Decenni più tardi, Alma si sta avvicinando alla fine della sua lunga e movimentata vita. Irina Bazili, una badante che non riesce a venire a patti con il proprio passato travagliato, incontra la donna anziana e suo nipote, Seth, nell'eccentrica casa di cura Lark House di San Francisco. Irina e Seth fanno amicizia, e cominciano a curiosare tra la serie di doni misteriosi e lettere inviate a Alma, finalmente venendo a conoscenza di Ichimei e della straordinaria passione segreta che ha resistito per quasi 70 anni.
In 1939, as Poland falls under the shadow of the Nazis, young Alma Belasco’s parents send her away to live in safety with an aunt and uncle in their opulent mansion in San Francisco. There, as the rest of the world goes to war, she encounters Ichimei Fukuda, the quiet and gentle son of the family’s Japanese gardener. Unnoticed by those around them, a tender love affair begins to blossom. Following the Japanese attack on Pearl Harbor, the two are cruelly pulled apart as Ichimei and his family—like thousands of other Japanese Americans—are declared enemies and forcibly relocated to internment camps run by the United States government. Throughout their lifetimes, Alma and Ichimei reunite again and again, but theirs is a love that they are forever forced to hide from the world.
Decades later, Alma is nearing the end of her long and eventful life. Irina Bazili, a care worker struggling to come to terms with her own troubled past, meets the elderly woman and her grandson, Seth, at San Francisco’s charmingly eccentric Lark House nursing home. As Irina and Seth forge a friendship, they become intrigued by a series of mysterious gifts and letters sent to Alma, eventually learning about Ichimei and this extraordinary secret passion that has endured for nearly seventy years.
Publisher: Atria Books
Pages: 336
Release date: November 3rd
The Fox and the Star (La volpe e la stella, in italiano) è la storia di una amicizia tra una volpe solitaria e la stella che la guida attraverso la foresta spaventosamente oscura. Illuminata dai raggi della stella, la volpe va alla ricerca di cibo, corre con i conigli, e danza sotto la pioggia, fino a quando la stella scompare improvvisamente e la vita della volpe cambia, facendola sentire sola nel freddo e solitario buio. Per trovare la sua stella perduta, la volpe deve intraprendere un viaggio meraviglioso oltre il mondo che conosce, un viaggio illuminato dal coraggio, da nuovi amici e, forse, da un nuovo cielo stellato.
The Fox and the Star is the story of a friendship between a lonely Fox and the Star who guides him through the frightfully dark forest. Illuminated by Star’s rays, Fox forages for food, runs with the rabbits, and dances in the rain—until Star suddenly goes out and life changes, leaving Fox huddling for warmth in the unfamiliar dark. To find his missing Star, Fox must embark on a wondrous journey beyond the world he knows—a journey lit by courage, newfound friends, and just maybe, a star-filled new sky.
Publisher: Penguin Books
Pages: 64
Release date: November 10rd
giovedì 17 settembre 2015
Video. Da Twilight ad After: 50 sfumature di psicolabili disastri
Ciao a tutti! Proviamo a parlare di New Adult e di questi fenomeni editoriali un po' snervanti. Spero di non essere stata troppo noiosa, visto che il video è un po' più lungo, e di aver fornito qualche spunto di riflessione su cui discutere insieme.
Scusate se alla fine è saltato il "ciao" di saluto XD
lunedì 14 settembre 2015
Consigli letterari: affrontiamo il rientro!
Il rientro a scuola/università/lavoro dopo la pausa estiva è un dramma che può essere affrontato con il giusto libro in borsa, da leggere in metropolitana anziché occupare il tempo con lo smartphone. Non sapete da cosa cominciare? Vi consigliamo qualche titolo!
The Small Hand, Susan Hill
Malitia consiglia:
Il buio oltre la siepe, Harper Lee
Una delle più importanti uscite dell'autunno editoriale 2015 sarà il seguito de Il buio oltre la siepe, Go set a watchman. Nell'attesa, se non lo avete ancora letto, perché non recuperare (o magari rileggere) questo grande romanzo? Siamo in una cittadina dell'Alabama degli anni Trenta e una bambina impertinente, vivace e anticonformista racconta, in una quotidianità fatta di giochi all'aperto e angosciosa povertà, il processo che coinvolge un nero della zona, accusato di aver violentato una ragazza bianca. La narrazione tocca moltissime tematiche, dal razzismo all'analfabetismo, dalla grettezza umana alla monogenitorialità, ma è la voce ingenua e al contempo smaliziata di questa piccola protagonista a rimanere impressa: la sfida alle convenzioni e ai pregiudizi, ma soprattutto ad adulti ottusi, spesso ciechi e incapaci di vedere al di là del loro naso.
Anticipiamo l'inverno con un po' di birividi. In questo ottimo romanzo di fantascienza, le forze del sovrannaturale si concentrano in una porzione di mondo denominata Area X, in preoccupante espansione. In Annientamento, una biologa, una psicologa, un'antropologa e una topografa vengono mandate in missione per esplorare i misteri che si annidano tra le rocce e le felci di questo posto abbandonato. L'inquietudine comincia a serpeggiare in pochi ma ben costruiti elementi, fino a sfociare nel terrore di ispirazione lovecraftiana, che costruisce, a partire da elementi psicologici, la narrazione dell'orrore. Consigliatissimo!
Valentina consiglia:
Conoscerete sicuramente le opere maggiori del Premio Nobel Gabriel García Marquez, scomparso l'anno scorso. Non fatevi spaventare dalla sua fama: Memoria delle mie puttane tristi è una breve ma intensa riflessione sulla vita che parte dalla volontà del protagonista, "all'alba" dei suoi novant'anni, di vivere una notte d'amore con una donna vergine. Ispirato a La Casa delle Belle Addormentate dell'altro Premio Nobel Yasunari Kawabata, quello che a prima vista sembra uno degli atti più infimi che si possa compiere diventa motivo di capovolgimento di tutto ciò che il vecchio ha sempre pensato e saputo dell'amore, scoprendo quello platonico e più profondo, in grado di soddisfare corpo e mente con la sola contemplazione. Poco più di cento pagine per apprezzare lo stile magistrale di Marquez, la sua capacità di tenerti incollato alla pagina a meditare, al pari del protagonista, quella che si può definire una bellissima - e purtroppo l'ultima che ci ha regalato - opera d'arte.
Ritornare alla solita routine può essere davvero stressante, ma abbandonarsi alla scoperta di un mondo nel quale i mostri degli incubi sono tutti reali può essere una soluzione. Primissimo volume della saga scritta da Cassandra Claire, Città di ossa racconta la scoperta da parte dell'adolescente Clary delle ombre del proprio passato che volutamente le sono state celate, un mondo invisibile ai comuni umani che nasconde pericoli inimmaginabili. Amore (non melenso, per una volta), intrighi, magie e rune tatuate diventeranno il pane quotidiano della protagonista e del suo migliore amico, Simon. Entrambi, guidati da una congrega di cacciatori di ombre e da un uomo che non può abbandonare il covo a causa di una maledizione, verranno guidati in un viaggio che si rivelerà più pericoloso del previsto. Non lasciatevi spaventare dalla lunghezza del volume: le pagine scorrono velocemente senza avere il tempo di abbandonarsi alla noia. L'ho terminato da poco, e devo dire che mi sembra il giusto compromesso tra buona narrativa e urban fantasy.
Angela consiglia:
Settembre è in mese di transizione: c'è chi torna alla routine dopo le vacanze e chi si gode il meritato riposo dopo aver lavorato tutta l'estate. Che siate appena tornati, o che stiate preparando le valige, vi consiglio di partite con David Foster Wallace e il suo Una cosa divertente che non farò mai più (Minimum Fax), resoconto di una crociera ai Caraibi tra bambini campioni di scacchi e cene con il capitano. La capacità di Wallace di scavare nell'animo umano e di rendere alla perfezione la tragicomicità di un viaggio organizzato rende questo agile esempio di non-fiction americana perfetto per farvi passare la nostalgia per l'estate appena finita.
L'altro libro che vi consiglio, stavolta un romanzo, è Chiedi alla polvere di John Fante (Einaudi). Terzo romanzo del ciclo di Arturo Bandini, racconta la storia d'amore del protagonista con la cameriera messicana Camilla, ma è anche un vero e proprio Bildungsroman di un giovane scrittore alla ricerca della fama tra le polverose strade della Los Angeles degli anni Trenta. Vi assicuro che la prosa nitida di Fante, riportata alle luci della ribalta nel secolo scorso da Charles Bukowski, vi incanterà.
Alessandra consiglia:
Vincitore del Premio Hugo nel 1962, Straniero in terra Straniera è una delle opere meglio conosciute di Robert Heinlein, capace di toccare temi e problematiche che oggi si rendono sempre più pressanti ai margini delle nostre coscienze. Il protagonista, Valentine Michael Smith, è un bambino nato durante una spedizione partita dalla Terra alla scoperta di Marte. Quando tutti perdono la vita, unico superstite, viene cresciuto dai marziani, fin quando, adulto, torna sulla Terra. Nonostante sia umano, Smith guarda tutto con occhi nuovi. Quella che vede è una società per lui sconosciuta, per larghi tratti incomprensibile. Attraverso i suoi occhi si impara dunque a non dare nulla per scontato, a mettere in discussione i pilastri della società, ad essere uomini non secondo le leggi della massa, ma secondo il proprio più intimo sentire. Anche se lunga - l’edizione Fanucci del 2005 in mio possesso conta 782 pagine - la lettura è piacevole, a tratti illuminante e sicuramente intensa. Consiglio questa lettura ha chi, rientrato dalle vacanze estive, ha voglia di rimettersi in gioco e lasciar da parte le classice “letture da spiaggia”, a chi vuole un libro che lo porti a riflettere e a mutare prospettiva, a chi, come me, non si fa intimorire dai grossi volumi.
Altro vincitore del Premio Hugo, nonché del Premio Nebula e del Premio Bram Stoker, American Gods è un romanzo fantasy pubblicato nel 2001 che fonde il mondo reale con quello estremamente fantasioso creato da Neil Gaiman. In questo romanzo i vecchi dèi vengono riuniti da Odino, intenzionato a lottare con le nuove divinità del mondo moderno. Per farlo, Odino assume il protagonista del romanzo, Shadow, come guardia del corpo. È in questo modo che Shadow comincia un viaggio che lo porterà a incontrare le vecchie divinità, ormai in rovina, nei posti più impensabili, con una rivisitazione originalissima della mitologia occidentale norrena, orientale e non solo. La battaglia infine si consuma e sarà proprio l’uomo moderno - nei panni di Shadow ovviamente - a prendervi parte. La lettura è scorrevole e sebbene a volte ci si possa smarrire nella vorticante fantasia creativa di Gaiman, l’impressione complessiva sfocia inevitabilmente nell’entusiasmo. Pare inoltre che la Statz stia lavorando a una serie tv basata sul romanzo, con Neil Gaiman come produttore. Un modo - ora che la stagione fredda è alle porte - per unire la lettura a un passatempo decisamente invernale!
Rossella consiglia:
Come si evince dal titolo, in questo breve volume Marguerite Yourcenar ha raccolto e rielaborato alcuni miti e leggende dell'Oriente. Dalla Grecia al Giappone del principe Genji di Murasaki Shibinu, passando per l'India, l'autrice ci permette di viaggiare, tramite una scrittura preziosa e raffinata, in tempi e luoghi solo in apparenza lontani da noi. Consigliato a chi non ha mai letto nulla della scrittrice francese, e sopratutto a coloro che, oltre al relax, in vacanza cercano sempre l'occasione per conoscere nuove culture.
“Un vero genio si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui”. Con questa frase di Jonathan Swift si possono riassumere le tragicomiche vicende del protagonista Ignatius J. Reilly lungo il suo cammino (fatto piuttosto a malincuore) per trovare un lavoro a New Orleans. Grazie a un cast di personaggi quanto mai eccentrico ed imprevedibile, l'autore ci conduce lungo una storia che potrebbe alleviare le sofferenze di coloro che sentono lo stress di tornare alle incombenze quotidiane sulle spalle.
Michela consiglia:
The Small Hand, Susan Hill
L'estate appena trascorsa è stata calda e lunga come una via crucis all'inferno. Poi le giornate hanno cominciato ad accorciarsi, ora viene buio prima e la sera fa quasi freddo. È arrivato il momento di leggere qualche storia di fantasmi intorno al fuoco. D'inverno sarebbe scontato, ma entrando nell'autunno si presenta ogni volta l'atmosfera giusta. Non ho volutamente scelto racconti di una paura violenta e indelebile, ma ho preferito trame caratterizzate da un'inquietudine lieve ma in crescita costante, come l'aria fredda pronta a darci il benvenuto a settembre e ad accompagnarci poi verso l'inverno.
Tra gli autori contemporanei vi propongo Susan Hill, una delle poche in grado di ricreare quella paura sottile e strisciante che ci sfiora sulle spalle e lascia in noi la lieve inquietudine che solo l'incertezza riesce a darci. Ogni rientro alla fine è così: vive di speranze, dubbi e novità e ci propone spesso nuove sfide. In particolare consiglio The Small Hand, racconto che unisce la ghost story classica agli universi sconfinati e disturbanti della mente umana. Unico problema: a parte La donna in nero e L'uomo nel quadro, The Small Hand e gli altri volumi (Dolly e Printer's Devil Court) non sono ancora stati tradotti. Sono comunque scritti in un inglese semplice e godibile, perfetto per fare pratica, migliorare in una lingua straniera e spaventarsi al tempo stesso.
Non voltarti, Daphne Du Maurier
Per quanto riguarda i classici, consiglio Non voltarti di Daphne Du Maurier, un volume che non in molti conoscono ma che è veramente d'impatto in ogni sua parte: si tratta di una raccolta molto varia, caratterizzata da uno stile elegante e al contempo semplice, capace di stupirci sia nel corso della narrazione che nei finali a volte improvvisi e scioccanti. In particolare il racconto che dà il titolo al volume è in grado di far sussultare il lettore sulla sedia e riempirlo di angoscia: Non voltarti è ambientato a Venezia, tra i suoi canali e le sue calli, spazi stretti ed opprimenti che percepiamo come veri e propri labirinti. Ha ispirato anche Don't Look Now, film a metà tra thriller e horror che dà concretezza all'inquietudine scaturita dalle parole dell'autrice.
mercoledì 9 settembre 2015
Video: TBR di settembre (e recap TBR estiva)
Ciao a tutti! Aggiornamenti sulla TBR estiva e nuova TBR per settembre (e chiacchiere varie, va be'). Speriamo di rispettarla ;)
martedì 8 settembre 2015
Recensione: Numero Zero di Umberto Eco
Numero Zero, Umberto Eco
Bompiani
17 euro, 218 pagine
“Giusto. I giornali insegnano alla gente come deve pensare,” aveva detto Simei.
“Ma i giornali seguono le tendenze della gente o le creano?”
“Tutte e due le cose, signorina Fresia. La gente all’inizio non sa che tendenze ha, poi noi glielo diciamo e loro si accorgono che le avevano. Non facciamo troppa filosofia e lavoriamo da professionisti. […]”
Differenze a analogie con la consueta produzione di Umberto Eco nel suo ultimo libro, Numero Zero: prima differenza, la più lampante, è il ridotto numero di pagine rispetto alle altre opere, e tuttavia possiamo ritrovare, in modo quasi rassicurante, il solito stile narrativo ricco di riferimenti ad altre opere – e, in particolare, agli eventi legati a misteri e complotti italiani e internazionali.
Numero Zero, inizialmente, segue una struttura piuttosto semplice e già sperimentata ne Il Cimitero di Praga, con la presentazione del protagonista, Colonna, che si accorge di qualche stranezza avvenuta in casa, come se qualcuno fosse entrato a curiosare senza voler lasciare tracce. Dopo il primo capitolo, Eco procede nella narrazione con un flashback che ricollegherà il primo capitolo all’ultimo. Tutti gli avvenimenti che si susseguono nel corso del romanzo vengono narrati dal punto di vista del giornalista fallito (Colonna, per l’appunto) che si aggrappa alla proposta di lavoro di un caporedattore senza scrupoli, in combutta con un magnate della finanza che vuole farsi notare dall’alta società ed entrare in circoli ristretti di persone ricche e influenti, adoperando l’arma della manipolazione dell’informazione giornalistica per farsi accettare con la forza (tramite ricatti di scandali giornalistici contro gli altri magnati) negli ambienti tanto agognati.
Una delle pedine del gioco del magnate, oltre al caporedattore, sarà proprio il protagonista di questo romanzo, che chinerà il capo dinanzi alla necessità e accetterà di abbandonare i suoi princìpi morali per sopravvivere alla sua vita di privazioni e fallimenti.
Eco svilupperà poi, in parallelo, la storia di uno dei collaboratori del giornale da cui il libro prende il titolo, Romano Braggadocio, un presunto mitomane che cerca di ricostruire la vicenda di un complotto durato più di quarant’anni, che affonda le sue radici dalla presunta sopravvivenza di Mussolini nel ’45 (grazie all’uccisione di un suo sosia) fino alla serie di mistificate politiche anti-sovietiche che avrebbero interessato anche la politica interna dell’Italia, oltre che del resto dell’Europa.
Solo alla fine del romanzo le asserzioni del collaboratore Braggadocio avranno delle notevoli ripercussioni sulla vita e sull’attività del protagonista, e sarà così che Eco riuscirà a rendere funzionali alla trama tutte le pagine dedicate alle ipotesi di Braggadocio.
Umberto Eco riesce a essere un giudice quanto più imparziale possibile nella critica al sistema dell’informazione e dei giochi di potere che sfruttano la stampa per proliferare. Non vi è mai del paternalismo o un exploit eccessivo di frasi moraleggianti ma, nel suo giudizio, Eco si limita a poche frasi e a ragionamenti abbastanza brevi ma incisivi che vengono attribuiti ai personaggi coinvolti nella vicenda narrata.
Nonostante la “vicenda parallela” dei complotti ipotizzati da Braggadocio, Numero Zero si presenta a tutti gli effetti come una critica romanzata alla professione giornalistica contemporanea, con tutti i problemi congeniti al maggiore impatto dei mass-media come la televisione o la radio. Ma, oltre al confronto tra quotidiano e televisione, la critica di Eco si rivolge anche alle questioni di marketing della stampa, che si ritrova a dover convivere con il rifiuto dell’individuo medio di informarsi e la sua propensione a farsi abbindolare e manipolare dall’informazione stessa, che viene diretta (o dirottata, che dir si voglia) su determinati temi per occultarne altri più importanti o scottanti.
In questo romanzo, così come in molti altri, l’autore riesce a rendere molto realistico il contesto in cui si muovono i suoi personaggi e ad evidenziare, attraverso il loro linguaggio, la vicinanza temporale delle vicende narrate ai giorni nostri. Tuttavia, qualcuno potrebbe continuare a sindacare un tipico tratto caratteristico dello stile dell’autore, cioè quello riguardante l’uso eccessivo di riferimenti artistico-letterari che molto spesso non riescono a far comprendere gli accenni di humour, lasciando sfumare ogni tentativo di alleggerire la serietà della narrazione, ma ottenendo anzi l’effetto contrario.
Un’altra delle pecche che potrebbero essere ritrovate durante la lettura risiede proprio nella non comprensione, da parte del lettore, di ciò che Eco voglia comunicare, e a che punto voglia far arrivare la storia parallela del complotto.
Se per la maggior parte della narrazione la trama si incentra sul cinquantenne Colonna, la presenza di digressioni sui complotti potrebbe risultare quanto mai strana o, nel peggiore dei commenti dei lettori, fuori luogo.
Inizialmente si potrebbe pensare a un modo utilizzato da Eco per permettere al lettore di conoscere la personalità dei suoi personaggi, facendoli interagire tra loro ma, come per la signorina Maia Fresia, avrebbe potuto utilizzare degli scambi di battute molto meno prolissi.
Per fortuna, sarà solo alla fine che ci si accorgerà di come Eco continui a non deludere, non inserendo mai (o quasi mai) appendici inutili al corso degli eventi, ma anzi costruendo un perfetto puzzle in cui ogni pezzo assume il suo valore fondamentale nella composizione generale.
Se nella parte finale i livelli di suspense aumenteranno in un crescendo di fughe e momenti di terrore e paranoie, è proprio l’epilogo a far concludere il romanzo un po’ sottotono. Con il finale sembra che Eco voglia liquidare l’intero assetto narrativo con poche pagine di ragionamenti rassicuranti scambiati tra due dei personaggi e riguardanti l’evoluzione della vicenda. Parrebbe quasi che l’autore abbia esaurito tutto ciò di cui volesse parlare e dunque abbia voluto chiudere la storia senza pensarci troppo, inserendo una nota malinconica o positiva (giudizio che si lascia ai lettori) giusto per dare l’idea di un ritorno alla “normalità” dei primi capitoli.
Possiamo concludere dicendo che Numero Zero non è una lettura che dispiaccia o che sia di bassa qualità. È breve; interessante anche nelle parti in cui sembra non avvenire nulla di veramente rilevante; analizza fenomeni e dinamiche molto attinenti ai problemi della nostra società; ma di certo, quest’ultima opera, non sembra ricordare affatto l’afflato narrativo che si avverte nei passati libri dell’autore.
A cura di Tonino Mangano.
A cura di Tonino Mangano.
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