venerdì 8 agosto 2014

Recensione: La scomparsa di Massimiliano Arlt




La scomparsa di Massimiliano Arlt 600x800
La scomparsa di Massimiliano Arlt, Primo Canu
Ellera Edizioni
169 pagine, 4.99 euro - solo ebook

Massimiliano Arlt è un ragazzo come tutti gli altri: conduce una vita normale che si divide tra studio e amicizie. Un giorno, però, si ritrova orfano del padre. Al funerale viene avvicinato da un uomo, un amico del genitore, medico ora in pensione, che gli fa una proposta molto bizzarra: dormire con lui. L'uomo arriva a ricattarlo, dicendogli che, in caso di rifiuto, svelerà verità compromettenti sul passato del padre. Max è quindi costretto ad accettare: dovrà assumere un sonnifero e poi solo dormire, senza che nessun male gli venga fatto.

Il libro è diviso in tre parti, rispettivamente intitolate: “Amarti, rispettarti”; “Bambini addormentati”; “Cuntami tutte cose”.

Fin da subito il lettore viene proiettato in una dimensione semi-onirica, a metà tra il sonno e la veglia, che viene ben resa dalle descrizioni del risveglio e dalle sensazioni che lo accompagnano. Il narratore in terza persona ci dice inoltre: “che Massimiliano Arlt sia scomparso è un dato di fatto. Che abbia veramente vissuto è tutto da dimostrare”, creando un’ambiguità che verrà ripresa più avanti. La narrazione prosegue poi svelandoci poco a poco la figura di Massimiliano, raccontandoci la sua vita, le prime esperienze sentimentali, il rapporto con i genitori, in particolare quello con il padre che scopriamo essere a volte affettuoso, altre volte più severo - nei capitoli che descrivono le sedute con lo psicologo e che si inframmezzano al resoconto della sua vita. Qui la voce narrante si fa da parte per lasciar parlare lo stesso Massimiliano: “Vede, dottore…”

La seconda parte del racconto è permeata da una suspence a cui è impossibile sottrarsi, che alimenta la curiosità del lettore costringendolo a leggere la storia fino in fondo. È qui che cominciamo a porci delle domande, l’atmosfera si fa più cupa e ansiosa e la lettura si avvicina a quella di un thriller psicologico. Un giorno, però, Massimiliano decide di svegliarsi dal sonno indotto, e di scoprire cosa succede mentre è addormentato.

Nella terza e ultima parte leggerete la risoluzione e il finale, che rimane vago e aperto, come del resto viene annunciato nel primo capitolo, in virtù di una ambiguità ben orchestrata dall'inizio alla fine. Proprio per questo non voglio rivelare troppi dettagli sulla trama, per darvi l'opportunità di non perdere quell’effetto straniante voluto dallo stesso autore – almeno stando a quanto si legge sul sito della casa editrice Ellera, in particolare qui e qui.


La scomparsa di Massimiliano Arlt è quindi una storia originale, sebbene l’autore riconosca come fonte di ispirazione  La casa delle belle addormentate di Yasunari Kawabata. Lo stile è molto evocativo e curato, con una scrittura a tratti raffinata e personaggi ben tratteggiati che emergono poco a poco dalle descrizioni e dai dialoghi realistici. Nel complesso mi ha fatto pensare a David Linch, a quelle narrazioni ricche di atmosfere strane, difficili da definire, dove la realtà fa da contorno ma l’intento principale è quello di appassionare il lettore solleticando domande e spiazzandolo. 

Voto: 

Recensione a cura di Paola Buoso.

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