lunedì 11 agosto 2014

Arrivederci a settembre



Buonasera lettori,
è in questo assolato pomeriggio di agosto che vi diciamo arrivederci a settembre. Eh sì, il blog va in ferie. Almeno in teoria, perché stiamo già lavorando agli articoli di settembre e, soprattutto, alla grossa novità che vi aspetta il 13 ottobre, per il compleanno del blog. Come due anni fa ci saranno indizi e un trailer, ma non pensate di sapere già di cosa si tratta: questa volta vi sorprenderemo! 
Durante questo mese scriverò forse occasionalmente per aggiornarvi sulle mie letture, che potete comunque seguire meglio e più velocemente su instagram, twitter e facebook
Auguriamo a tutti serene vacanze e fantastiche letture,

Malitia e la redazione di Dusty pages.

sabato 9 agosto 2014

Recensione: Poteri spezzati di Federica Nalbone



Poteri spezzati, Federica Nalbone
Lettere animate
217 pagine, 2.49 euro (solo ebook)
Poteri Spezzati è il romanzo d'esordio di Federica Nalbone (26 anni), originaria di Palermo.
Il libro, ambientato a Chicago, racconta la storia di un gruppo neonato di cacciatori di vampiri, demoni e affini. Alison, una giovane cacciatrice con il dono della premonizione, si trova improvvisamente a dover fare i conti con un malfunzionamento del suo potere, una sorta di malattia che sembra aver contagiato anche molti altri dei suoi simili e che si conclude tragicamente con la morte. Supportata dall'amica Amber, e coadiuvata dal suo nuovo gruppo di combattimento, di cui fanno parte il conturbante Dave e il fratello Alvin, oltre al riflessivo Ken, la ragazza dovrà scoprire le cause di ciò che le sta accadendo, per salvare non solo se stessa, ma tutti i suoi nuovi compagni.
La Nalbone ci conduce così in un mondo popolato de ogni sorta di creature fantastiche, non solo vampiri, ma stregoni, fantasmi, demoni e licantropi e persino fate, un mondo in cui i cacciatori non sono qualcosa di raro e solitario ma hanno una gerarchia e un posto ben definito, sebbene sempre scisso dal piano di normalità umano.

I personaggi fin da subito sembrano ricalcare gli stereotipi di genere: Alison, la ragazza piena di personalità e impavida nonché la vera protagonista, Amber, l'amica bellissima, Dave e Alvin, due fratelli diversi  uno impulsivo e più affascinante, l'altro riflessivo  ma perfettamente in sintonia e sempre capaci di recare conforto alle due amiche. L'autrice tuttavia va oltre, regalando a tutti i protagonisti una caratterizzazione approfondita, in modo che partano sì da uno stereotipo ma finiscano per risultare personaggi realistici, a tutto tondo, grazie a una serie di sfaccettature ben tratteggiate. Questa ambivalenza nello stile della Nalbone si riscontra in tutto il libro: a una scrittura curata e scorrevole e a un susseguirsi di pagine in cui la narrazione emerge forte ed evocativa, riuscendo a catturare il lettore e a trasportarlo nel suo mondo, si alternano pagine e pagine in cui questa forza viene meno, cedendo il passo a una scrittura un po' più acerba o a qualche passaggio meno raffinato. Del resto si tratta pur sempre di una prima opera, e il livello resta comunque elevato.
La trama, che al principio sembra snodarsi semplice e lineare, ben presto inizia ad avvolgersi su se stessa componendo un quadro più intricato del previsto, complice un colpo di scena ben riuscito verso il finale che fa dubitare di tutto ciò che si è letto fino a quel momento. Poteri spezzati non è sicuramente un libro scontato, sa anzi affascinare e tenere alta l'aspettativa fino al finale, che non delude. Una trama ben congegnata, insomma, con solide fondamenta.

I combattimenti sono ben descritti, le ambientazioni ben delineate e le creature che compaiono scansano la comune divisione tra bene e male, con una riflessione appena accennata  ma presente  su cosa sia effettivamente male e per chi. Sono esseri che agiscono per il loro interesse e non secondo canoni comprovati, e ogni loro azione ha sempre una buona giustificazione.
Nota positiva è che il lato romance, per una volta, viene trattato su un piano realistico. Sebbene Alison e Dave siano entrambi bellissimi e fortissimi e i loro sentimenti evolvano in maniera vertiginosa, questi vengono accompagnati da riflessioni sull'effettiva validità o adeguatezza del loro amore. In questo caso la Nalbone riesce a colmare il senso di deja vu, dato dalle classiche e onnipresenti situazioni da romanzo rosa, e a regalare invece qualcosa che appare diverso e più naturale. È un amore pensato e temprato da adeguate considerazioni, che non porta i protagonisti al di fuori delle leggi umane ma che a queste è saldamente ancorato.

L'unica vera pecca del libro è forse la mancata descrizione, nelle prime pagine, del mondo dei cacciatori. Giunti alla fine del romanzo i lettori riescono comunque ad avere un'idea del tipo di leggi che lo regolano, ma è destabilizzante, soprattutto all'inizio, non conoscerle appieno. Alison ed Amber, ad esempio, non hanno contatto con il mondo degli umani, vivono in modo defilato ma non ne viene chiarito il motivo, dal momento che non sono immediatamente riconoscibili come cacciatrici  tanto più che anche Dave e Alvin restano sorpresi da questo isolamento per tutta una serie di regole di cui si capisce solo in seguito la necessità. Alla fine risulta un mondo ben costruito, dove magia e poteri di ogni sorta si incastrano alla perfezione generando un intreccio davvero affascinante.

Poteri spezzati è, in definitiva, un'ottima prima prova per Federica Nalbone, di cui mi auguro si possa leggere ancora molto, poiché il talento, sebbene ancora in formazione come si evince da alcuni piccoli inciampi, è evidente. La fantasia di quest'autrice, inoltre, le permette di creare mondi fantastici che sembrano reali grazie alla vividezza delle sue descrizioni e ai personaggi credibili e approfonditi.

Voto: 

venerdì 8 agosto 2014

Recensione: La scomparsa di Massimiliano Arlt




La scomparsa di Massimiliano Arlt 600x800
La scomparsa di Massimiliano Arlt, Primo Canu
Ellera Edizioni
169 pagine, 4.99 euro - solo ebook

Massimiliano Arlt è un ragazzo come tutti gli altri: conduce una vita normale che si divide tra studio e amicizie. Un giorno, però, si ritrova orfano del padre. Al funerale viene avvicinato da un uomo, un amico del genitore, medico ora in pensione, che gli fa una proposta molto bizzarra: dormire con lui. L'uomo arriva a ricattarlo, dicendogli che, in caso di rifiuto, svelerà verità compromettenti sul passato del padre. Max è quindi costretto ad accettare: dovrà assumere un sonnifero e poi solo dormire, senza che nessun male gli venga fatto.

Il libro è diviso in tre parti, rispettivamente intitolate: “Amarti, rispettarti”; “Bambini addormentati”; “Cuntami tutte cose”.

Fin da subito il lettore viene proiettato in una dimensione semi-onirica, a metà tra il sonno e la veglia, che viene ben resa dalle descrizioni del risveglio e dalle sensazioni che lo accompagnano. Il narratore in terza persona ci dice inoltre: “che Massimiliano Arlt sia scomparso è un dato di fatto. Che abbia veramente vissuto è tutto da dimostrare”, creando un’ambiguità che verrà ripresa più avanti. La narrazione prosegue poi svelandoci poco a poco la figura di Massimiliano, raccontandoci la sua vita, le prime esperienze sentimentali, il rapporto con i genitori, in particolare quello con il padre che scopriamo essere a volte affettuoso, altre volte più severo - nei capitoli che descrivono le sedute con lo psicologo e che si inframmezzano al resoconto della sua vita. Qui la voce narrante si fa da parte per lasciar parlare lo stesso Massimiliano: “Vede, dottore…”

La seconda parte del racconto è permeata da una suspence a cui è impossibile sottrarsi, che alimenta la curiosità del lettore costringendolo a leggere la storia fino in fondo. È qui che cominciamo a porci delle domande, l’atmosfera si fa più cupa e ansiosa e la lettura si avvicina a quella di un thriller psicologico. Un giorno, però, Massimiliano decide di svegliarsi dal sonno indotto, e di scoprire cosa succede mentre è addormentato.

Nella terza e ultima parte leggerete la risoluzione e il finale, che rimane vago e aperto, come del resto viene annunciato nel primo capitolo, in virtù di una ambiguità ben orchestrata dall'inizio alla fine. Proprio per questo non voglio rivelare troppi dettagli sulla trama, per darvi l'opportunità di non perdere quell’effetto straniante voluto dallo stesso autore – almeno stando a quanto si legge sul sito della casa editrice Ellera, in particolare qui e qui.


La scomparsa di Massimiliano Arlt è quindi una storia originale, sebbene l’autore riconosca come fonte di ispirazione  La casa delle belle addormentate di Yasunari Kawabata. Lo stile è molto evocativo e curato, con una scrittura a tratti raffinata e personaggi ben tratteggiati che emergono poco a poco dalle descrizioni e dai dialoghi realistici. Nel complesso mi ha fatto pensare a David Linch, a quelle narrazioni ricche di atmosfere strane, difficili da definire, dove la realtà fa da contorno ma l’intento principale è quello di appassionare il lettore solleticando domande e spiazzandolo. 

Voto: 

Recensione a cura di Paola Buoso.

mercoledì 6 agosto 2014

W...w...w... Wednesday! (64)


www...wednesdays è stato creato da MizB di ShouldBeReading


What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
What do you think you’ll read next? (Quale libro pensi sarà la tua prossima lettura?)



E' arrivato il mercoledì e per una volta riesco a postare questa rubrica in tempo. Non ci saranno tutte le novità della scorsa puntata: ho ripreso a studiare (la linguistica è un vero incubo...) e forse non ho scelto il libro giusto per cominciare agosto. Sto infatti leggendo molto lentamente Trilogia di New York di Paul Auster... Come avevo scritto su facebook e su instagram, mi aspettavo qualcosa di totalmente diverso, avendo già letto dello stesso autore L'invenzione della solitudine che mi era piaciuto parecchio. La Trilogia è invece molto anomala, ha uno stile più sporco e sembra giri intorno all'inconcludenza. Sono arrivata solo a metà del primo libro - il volume contiene tre detective-stories - e procedo molto lentamente, spero di concludere qualcosa oggi - leggendo più delle mere dieci pagine...
Ho invece ripreso a leggere con molto piacere I miserabili di Hugo. Sono ormai alla seconda metà del romanzo e non posso che considerarlo un capolavoro - definizione che ultimamente sento appioppata a molti libri in maniera impropria... -, per quanto il caro Victor tenga a inserire divagazioni dall'altissimo valore storico ma che, diciamolo, rallentano la lettura.
Infine sto ancora leggendo Il demone della teoria di Antoine Campagnon, che assorbo con una certa calma - come mi capita con tutti i libri che trattino questi argomenti.
La scorsa settimana ho invece terminato: Il cardellino di Donna Tartt - bello, ma non da cinque stelle e risica anche le quattro -, Dannazione di Palahniuk - una riflessione sulla morte con poco di originale, compreso il colpo di scena alla fine, piacevole ma lontano dalla genialità che mi aspetto da questo autore - e Rue Pigalle e altri racconti di Simenon - decisamente deludente, spero vada meglio con i romanzi.
Tenendo conto che devo terminare anche le solite Lettere Persiane, il prossimo libro che leggerò sarà Il lungo sguardo di Elizabeth Jane Howard che recensirò a settembre - non avete idea del numero di cose che devo recensire per settembre...  Ho già letto qualche pagina e promette molto bene, mi ha ricordato subito la Signora Dalloway di Virginia Woolf, per quanto il paragone sia un po' azzeccato.
Vi lascio con la lista dei libri letti a luglio, specialmente dati dopo l'ultimo esame. Fatemi sapere come vanno le vostre letture!


What are you currently reading?


What did you recently finish reading?



What do you think you’ll read next?



Libri letti a luglio:




Il cardellino, Donna Tartt, 894 pagine, #rizzoli
Stoner, John Williams, 322 pagine, #fazi
Dannazione, Chuck Palahniuk, 250 pagine, #mondadori
Non c'è niente che fa male così, Amabile Giusti, 275 pagine, #latartarugaedizioni
I middlestein, Jami Attenberg, 216 pagine, #giuntina
Come finisce il libro, Alessandro Gazoia, 205 pagine, @minimumfax
L'amante, Marguerite Duras, 96 pagine
La figlia del capitano, Puskin, 146 pagine, San Paolo
Lo sguardo sulle cose, Garsin e Checov, 98 pagine, #corrimanoedizioni
Rue Pigalle e altri racconti, Georges Simenon, 142 pagine, #adelphi
Due punti, Wislawa Szymborska, 52 pagine, #adelphi
Don Giovanni o il convito di pietra, Moliere, 58 pagine (ebook).

Totale libri letti: 12
Totale pagine lette: 2754

Lettura migliore? Direi Marguerite Duras

martedì 5 agosto 2014

Il cardellino di Donna Tartt diventa un film




Il cardellino
È notizia di questi giorni la trasposizione cinematografica dell’ultimo romanzo della scrittrice statunitense Donna Tartt, Il cardellino.

Le case di produzione Warner Bros e Rat-Pac Entertainment hanno ufficializzato ieri l’acquisto dei diritti del romanzo in cima alle classifiche del New York Times per 39 settimane. Una storia a metà strada tra romanzo di formazione e thriller che quest'anno ha vinto il prestigioso Premio Pulitzer e che ha come protagonista l'appena tredicenne Theo Decker.

Theo, rimasto orfano al Metropolitan Museum di New York durante una violenta esplosione in cui muore la madre, conserva un piccolo quadro del Seicento chiamato ‘Il cardellino’, quadro realmente esistente del pittore olandese Carel Fabritius. Il piccolo quadro, poco più grande di un foglio di carta A4, oggi conservato nel Museo Mauritshuis a L'Aia in Olanda, ha un fascino singolare e a distanza di anni porterà il giovane Theo ad addentrarsi negli ambienti pericolosi della criminalità internazionale.

Il best-seller della Tartt sarà adattato per il grande schermo da Brad Simpson e Nina Jacobson, i produttori di “Hunger Games”, e verrà diretto e co-prodotto da Brett Ratner, regista di numerosi film tra cui ricordiamo “Rush Hour” e “Hercules – Il guerriero”. Ancora nessuna notizia su chi farà parte del cast di attori di quello che si preannuncia come un colossal che sbancherà il botteghino di molte sale cinematografiche. Il romanzo è in vetta alle classifiche di Stati Uniti, Francia e Olanda; acclamato dalla critica, è l’evento letterario dell’anno. Un impegno non da poco quello che dovrà affrontare il regista e produttore cinematografico statunitense.

La Warner Bros aveva comprato i diritti anche del primo romanzo della Tartt, The Secret History, uscito in Italia con il titolo Dio di illusioni. La storia segreta (Rizzoli 1992, disponibile in BUR) . Il film però non è mai stato realizzato. Viene spontaneo chiedersi: riuscirà Il cardellino a volare sul grande schermo? Ce lo auguriamo, intanto buona lettura. In redazione lo stiamo leggendo e presto pubblicheremo la nostra recensione di questo grande successo internazionale per ora ancora su carta.


A cura di Paola Buoso.

sabato 2 agosto 2014

Blog Tour e Recensione: L'incanto di Fantasia di Caterina Armentano






L'incanto di Fantasia, Caterina Armentano
0111 Edizioni
174 pagine, 15.00 euro
L’incanto di Fantasia è un piccolo volume dalla copertina evocativa, una storia che richiama i vecchi miti della tradizione greca, raccontando l’origine della scrittura, della fiaba e della fantasia. Il tutto ha inizio con Minerva che decide di fare un dono a una bambina senza voce e senza nome, maltrattata da tutti gli abitanti del villaggio perché considerata un essere inferiore. La bambina dapprima crede che il dono più importante sia la voce, sperimentando l’orrore della popolazione per un miracolo così grande quale cominciare a parlare, poi si persuade a richiedere in dono il nome. La dea, colpita dal talento della piccola per il disegno, le impone il nome di Fantasia, insieme alla capacità di far sognare con il solo tocco delle mani e di creare fiabe, unica arma che possa sconfiggere i mali più potenti che affliggono gli umani: Superstizione e Paura. 
Creerò un nuovo linguaggio, si disse presa dal potere che le dava coraggio, per raccontare agli altri le mie fiabe… raccoglierò le mie storie e le porterò al ondo… chiamerò il metodo scrittura e il dono lo chiamerò libro e girerò il mondo per porgerlo agli uomini.

E in quella notte fatata la piccola Fantasia iniziò a scrivere il primo libro dell’era andata, mentre creature magiche, principesse in pericolo e oggetti stregati facevano capolino nella sua mente incantata.
Ogni storia raccontata da Fantasia ha un suo significato profondo e le tematiche affrontate sono le più svariate. Primo fra tutti, nel presentarci la protagonista, ricorre il tema del bullismo e dello sfruttamento del più debole, che viene poi accompagnato da una fiaba sul razzismo e una sulla cattiva percezione degli altri. Tutto si intreccia alla caducità della vita, alla necessità di vivere pienamente e serenamente il giorno, senza dimenticare di stare con gli altri, evitando di focalizzarsi su se stessi e fermarsi a giudicare solo dalle apparenze. La mia fiaba preferita, in tal senso, è quella del Principe Arcobaleno, proprio perché il suo messaggio è il tentativo di ammirare la varietà umana così come si ammira un grande arcobaleno in un giorno di pioggia. 

Non avevo mai letto nulla di Caterina Armentano, ma devo dire di esser stata piacevolmente sorpresa dalla naturalezza con la quale ha saputo caricare di significato delle storie molto semplici. Unico elemento che mi ha un po’ destabilizzato è stato l’inizio della storia, ambientata in un periodo senza tempo, riconducibile forse all’antichità, e tuttavia con l’inserimento della tecnologia in alcune storie. La sensazione di straniamento iniziale si è comunque dissolta con le ultime parole della storia di Fantasia. Credo che il target della raccolta (dagli 8 anni in su) sia appropriato, ma una flessione di qualche anno in meno non credo creerebbe problemi. Di certo è una celebrazione del grande potere della scrittura e del libro, recuperando la funzione educativa che le fiabe possono avere nella formazione del bambino, ormai bombardato da messaggi fuorvianti che provengono dal mondo della scuola come anche dal tubo catodico. 

Vorrei chiudere questa piccola recensione riportando le parole dell’autrice presenti nella nota dell’autore allegata al libro, che spiegano pienamente l’intenzione dietro la stesura della raccolta e il pensiero dell’autrice sulla necessità di crescere leggendo e ascoltando le fiabe.
Se tutti i bambini avessero la fortuna di crescere con la fiaba della buona notte che gli aleggia intorno tra il sonno e la veglia, quando gli occhi combattono per non chiudersi in attesa della “fine”, se avessero la fortuna di vivere in una casa dove i libri non sono soprammobili, di certo molte solitudini sarebbero curate, sanate. Rabbia, iperattività, aggressività non avrebbero valenza negativa, ma diverrebbero energia da sfruttare per costruire qualcosa di positivo. E la ben nota lotta tra il bene e il male, il circuito infinito di interrogativi che attanagliano la mente di chi si appresta a crescere, soprattutto se in mancanza di una guida salda e sana, avrebbero connotati identificativi, non sarebbero ombre e fantasmi da portarsi sulle spalle come fardelli ingombranti ed eterni.

Voto: 



Ma ora eccoci arrivati ad un momento sensazionale e irripetibile: per la prima volta, su Dusty Pages in Wonderland, abbiamo l'onore di poter intervistare una dei personaggi più simpatici delle fiabe raccolte ne L'incanto di Fantasia: direttamente da Perfettina e il Pero magico, diamo un caloroso benvenuto a Perfettina. 




Interview with...

Perfettina




Ciao Perfettina, benvenuta su Dusty Pages in Wonderland.


Ciao Lizy, che onore per me accettare questa intervista. Lo dicevo a Lunghina e Dondolina che, prima o poi, questa buccia lucida e perfetta sarebbe stata la mia fortuna.


Lunghina e Dondolina?


Si, sono alcune delle mie sorelle pere. In tutto siamo cinque, stiamo sulla chioma destra dell’albero e spesso ci piace chiacchierare.


Di cosa discutete?


Un po’ di tutto: sogni, speranze, ma le mie sorelle non hanno le mie stesse ambizioni. Poverine, sognano tutte di lasciare quest’albero, ma io sto così bene qui. Insomma, faccio gola a bambini e adulti che non riescono ad allungare il braccio tanto da cogliermi. Cosa ci può essere di più bello che sentirsi desiderati? Io amo restare immobile e riparata dalle foglie del mio albero, ma pare che le mie sorelle abbiano fretta di lasciarmi da sola.


E quali sono i tuoi desideri?


Io non desidero altro che vivere senza alcun pensiero, ma l’albero sembra non veder l’ora di liberarsi di me.


Se dovessi esprimere un desiderio, quale sarebbe?


Di certo mi farei tramutare in una bambina. I bambini non fanno altro che correre liberi per i parchi e sorridere, giocare felici. Potrei aver cura di me stessa, acconciarmi i capelli in trecce complicate e, soprattutto, da grande potrei diventare una star del cinema.


Ma i bambini studiano e sono i loro genitori a decidere per loro cosa possono o non possono fare.


Non credo proprio… anzi, questa intervista verrà pubblicata presto? Per allora potrei già essere una bambina, tutti verranno a conoscenza del prodigio che mi ha resa umana e mi chiederanno di partecipare a qualche trasmissione televisiva. Già me li immagino i titoli dei giornali: “Perfettina, la pera che si fece bambina”. Potrei scrivere un libro di memorie e creare un brand, magari anche…

Grazie per essere stata con noi, Perfettina. Non vediamo l’ora di scoprire che prodigiose pieghe assumerà la tua nuova vita…





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